L'Arabia Saudita negozia con i curdi la creazione di una base in Iraq

L'Arabia Saudita negozia con i curdi la creazione di una base in Iraq

Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania promettono di sostenere l'indipendenza del Kurdistan iracheno in cambio della costruzione di una base militare nella regione.

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In un articolo pubblicato, sabato scorso, dall'agenzia di stampa araba 'Al-Aalem', una fonte curda nella regione semiautonoma del Kurdistan iracheno ha portato alla luce un accordo tra l'Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (UAE) e Giordania, con il presidente iracheno della regione, Masud Barzani.
 


"Come concordato, all'Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e alla Giordania è stato promesso di stabilire una base militare a Duhok e Erbil, in cambio dell'appoggio allo svolgimento di un referendum per l'indipendenza e la successiva formazione di un paese curdo", ha riferito la fonte, a condizione di anonimato.
 
Dopo aver ricordato che lo scopo di tale accordo avrebbe a "che fare con l'influenza di Iran e Turchia," si riferisce alla presenza corrente di centinaia di militari sauditi, degli emirati e giordani nel Kurdistan iracheno in veste di "consiglieri militari".
 
"Erbil e Riyadh hanno anche accordi per lo scambio di informazioni e di dati nei settori della sicurezza e di intelligence", ha aggiunto la fonte.
 
Inoltre, si legge ancora nell'articolo, è prevista la pubblicazione del bando del referendum per il 25 settembre prossimo e i media sauditi e gli utenti di Internet in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato un'ondata di sostegno per il presidente curdo Barzani.
 
I curdo iracheni, istigati dagli Stati Uniti e da alcuni paesi della regione, hanno in programma di diventare indipendente dal governo centrale di Baghdad e formare un proprio Stato.
 
Tuttavia, le autorità irachene hanno più volte affermato che non è il momento di pianificare tali questioni mentre il paese si trova nel mezzo di una guerra totale contro l'ISIS.
 
Gli altri paesi vicini, a loro volta, hanno avvertito di gravi conseguenze politiche, economiche e sociali che potrebbero portare ad un eventuale indipendenza curda non solo per l'Iraq e i curdi, ma per l'intera regione del Medio Oriente, favorendo gli interessi dei nemici.

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