589 denunce di tortura contro lo Shin Bet; Israele non ha indagato nemmeno su un caso
Il regime israeliano non ha lanciato alcuna un'indagine penale per affrontare le 598 denunce di tortura presentate contro il servizio di sicurezza interna Shin Bet.
In un articolo pubblicato, ieri, dal quotidiano israeliano Haaretz si legge che tra il 2001 e il 2008, il regime di Tel Aviv non ha deciso di indagare sullo Shin Bet per le 598 denunce presentate contro la tortura e i trattamenti inumani degli agenti del servizio di sicurezza di Israele.
Secondo il quotidiano, in questo periodo le autorità israeliane non hanno avviato una sola un'indagine penale per affrontare i reclami e ha deciso di chiudere i casi senza prima averli esaminati o fatto indagini sufficienti.
Allo stesso modo, il reparto Mivtan del ministero di Israele (agenzia incaricata di indagare sullo Shin Bet per la tortura e le denunce di altre attività illegali) ha solo un investigatore e questo dice che finora non ricevuto nessuna denuncia di tortura contro lo Shin Bet.
"Questa unità (Mivtan) non interferisce con il lavoro dello Shin Bet, anche se ci sono state segnalazioni di pratica di forme vietate, come la tortura, tra cui percosse gravi e privazione del sonno per ore" si legge ancora nell'articolo di Haaretz.
Inoltre, si ritiene che il numero effettivo di denunce contro l'entità israeliana è più di quello dichiarato, la direttrice del Comitato pubblico contro la tortura in Israele, Efrat Bergman-Sapir, ha detto che dal 2001 la sua organizzazione ha depositato più 1000 denunce di torture Shin Bet per essere esaminate.
Almeno 6500 palestinesi sono in 22 prigioni del regime di Israele in condizioni subumane, secondo il Comitato dei prigionieri palestinesi.
LE pratiche di tortura degli israeliani contro i prigionieri, in particolare i palestinesi, e sono comuni e neanche i minori sono al sicuro dalla tortura e dai trattamenti inumani.