La gestione della crisi dell'area euro è stata controversa. Il rapporto interno che condanna il FMI

La gestione della crisi dell'area euro è stata controversa. Il rapporto interno che condanna il FMI

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Un nuovo rapporto interno del Fondo monetario internazionale ha criticato la gestione della crisi della zona euro e potrebbe rendere più difficili le trattative future con l'UE sul salvataggio greco. Lo stesso osservatorio indipendente del Fondo, l'Independent Evaluation Office, ha riconosciuto in un rapporto pubblicato ieri 28 luglio che "la gestione da parte del FMI della crisi dell'area euro è stata controversa".

"Il fondo attraverso la sua attività di vigilanza riuscì ad individuare i problemi che emergevano, ma non fu in grado di prevedere la grandezza dei rischi che più tardi sarebbero diventati enormi", si legge nel rapporto. Il FMI non ha adeguatamente esplorato le opzioni alternative al piano di salvataggio della Grecia nel 2010, nonostante gli avvertimenti sia all'interno che all'esterno del Fondo della necessità di una ristrutturazione del debito.

I risultati del rapporto mostrano che il Fondo ha infranto le sue regole e si è piegato alla pressione politica nel salvataggio della Grecia nel 2010.  "La credibilità del FMI viene dalla competenza tecnica e l'indipendenza del proprio personale, e il Direttore Operativo deve assicurare che il suo lavoro tecnico è protetto da influenze politiche".  

 Il FMI è stato visto operare troppo a stretto contatto con l'Unione europea e avrebbe sottovalutato i ischi per l'economia europea, mentre avrebbe sopravvalutato la capacità della zona di gestire la crisi. Il rapporto attacca l'ex capo del FMI, Dominique Strauss-Kahn che ha gestito l'Istituzione fino a maggio 2011. L'allora Direttore di sarebbe precipitato ad di unirsi alla Commissione europea e alla Banca centrale europea nei salvataggi di Grecia, Irlanda e Portogallo e sacrificato l'indipendenza dell'organizzazione e la capacità di valutare chiaramente la situazione al momento dell'adesione alla "Troika".

La volontà del FMI di accettare prontamente la BCE e le decisioni comunitarie di non ristrutturare il debito della Grecia è condannata nel rapporto. "Il FMI è stato tenuto in disparte alla fine del 2009 e l'inizio del 2010, quando approcci per affrontare la crisi in corso in Grecia  sono stati oggetto di dibattito in Europa",  "Con il tempo il FMI è stato invitato a fornire la sua esperienza e il finanziamento a fine marzo 2010, la possibilità di ristrutturazione del debito non era argomento di discussione".
 
Inoltre, il FMI ha prestato alla Grecia più di quanto normalmente consentito, sulla base si assunzioni false e non provate e soprattutto senza nessun piano di recupero se qualcosa fosse andata mal. C'è stata poca discussione e comprensione. Ora, il Fmi chiede che l'Unione europea riduca il debito greco come condizione per partecipare ad un terzo salvataggio.

Mai prima di allora il FMI aveva affrontato la crisi di economie avanzate in una unione monetaria ma, piuttosto che aiutare, il Fondo monetario internazionale ha perso la sua "agilità caratteristica di gestore di crisi." Gli europei hanno condotto il processo decisionale e il Fondo monetario internazionale è stato "spesso troppo vicino alla linea ufficiale dei funzionari europei, e il FMI ha perso la sua efficacia di attore indipendente "in quanto mancava la flessibilità. 

 

 

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