Manlio Di Stefano (M5S) a Laura Boldrini sulla Turchia: "Ma perché Erdogan è solo ora un dittatore?"

Manlio Di Stefano (M5S) a Laura Boldrini sulla Turchia: "Ma perché Erdogan è solo ora un dittatore?"

Dov'erano i moralisti di oggi quando, alle Nazioni Unite, l'Ambasciatore russo Churkin mostrava al mondo le prove di come Ankara addestrasse combattenti terroristi in Siria e del traffico continuo di armi e munizioni nei territori siriani sotto controllo dell'ISIS?"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Manlio Di Stefano*

"L'accordo per i migranti è stato un errore", chiosa da ultimo Laura Boldrini. "Scene rivoltanti di giustizia arbitraria e vendetta", "l'introduzione della pena di morte sarebbe la fine dei negoziati con l'Unione Europea" avevano in precedenza dichiarato tutti coloro, dalla Merkel alla Mogherini, che trattano e osannano il TTIP con quegli Stati Uniti della pena di morte e di Guantanamo.

La repressione di Erdogan, dopo il colpo di stato tentato una settimana fa, è brutale, violenta e tremenda. L'aggiornamento delle "liste di proscrizioni" ha toccato il numero di 60 mila persone. Ma non è certo la sospensione (non confermata) della Carta Europea dei Diritti dell'Uomo, mai rispettata da Ankara e da tanti altri Paesi membri, il punto di indignazione sulla Turchia come ci vogliono far credere.

L'immensa purga che Erdogan sta applicando a migliaia di persone tra le forze dell'ordine, magistrati e giornalisti, supera chiaramente il limite di ciò che si richiede ad un paese dell'Unione Europea. 

Mi chiedo allora: due settimane fa la Turchia era sulla giusta strada? Erdogan, l'uomo che Angela Merkel per conto di tutta l'Europa aveva scelto come alleato di riferimento per la gestione dei flussi dei migranti, ha preso solo adesso una via dittatoriale? 

I sei/nove miliardi di euro che i Paesi dell'UE hanno deciso di investire in Turchia sono solo ora una scelta sbagliata? 

La liberalizzazione dei visti rappresenta soltanto adesso un errore?

Negli ultimi anni la Turchia di Erdogan ha varato una serie di riforme liberticide che hanno conferito pieni poteri ai servizi segreti, tolto alla magistratura gran parte dell'indipendenza, ridotto enormemente il diritto alla libera espressione, umiliato quotidianamente la libertà di stampa e i diritti civili, represso, infine, tutti gli oppositori interni.

Dov'erano i moralisti di oggi quando l'Unione Europea imponeva ai suoi membri l'accordo con una Turchia che faceva tutto questo? 

Dov'erano i moralisti di oggi quando, alle Nazioni Unite, l'Ambasciatore russo Churkin mostrava al mondo le prove di come Ankara addestrasse combattenti terroristi in Siria e del traffico continuo di armi e munizioni nei territori siriani sotto controllo dell'ISIS? 

Dov'erano quando venivano mostrate al mondo le prove del contrabbando delle opere d'arte e del petrolio provenienti dai territori controllati dall'ISIS? 

E, dov'erano, infine, i moralisti di oggi quando alle Nazioni Unite venivano denunciate specifiche aziende turche per aver conferito all'ISIS tutte le componenti necessarie alla costruzione di ordigni esplosivi?

Ve lo dico io, erano a lodare e pontificare Erdogan come l'uomo giusto al momento giusto. 

Stati Uniti, Unione Europea e NATO sapevano tutto nel dettaglio, da sempre: la Turchia è, infatti, il secondo esercito della NATO e nel Paese sono distribuite decine di basi militari atlantiche.

Allora, però, non si preoccupavano degli "alti standard" nemmeno di fronte alla repressione brutale nelle regioni curde o al transito delle decine di migliaia di "foreign fighters" che attraversavano il confine per andare a sterminare le popolazioni di Siria e di Iraq. 

La NATO degli "alti standard" si impegnava, anzi, a proteggere Erdogan con il suo velo militare. 
Vi sembrerà strano ma ciò accadeva pochissimi giorni fa.

Continua a leggere qui:



*Capogruppo della Commissione Affari Esteri del Movimento 5 Stelle
 

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti