Socialcom17. Laura Boldrini: se non è tentativo di censura questo, allora cos'è?
Stamattina a un convegno sulle fake news alla Camera ho ascoltato con pazienza l'intervento di Laura Boldrini. "Le bufale non sono una goliardata, ma sono costruite a tavoli con scopi ben precisi", ha affermato. E per fermare questa presunta ondata di fake news la Boldrini dice di essersi rivolta alle istituzioni e ai cosiddetti "stakeholders", scuole, grandi aziende e soprattutto giornali. Mi chiedo, in un attimo di profonda ingenuità, come si possa pensare di risolvere il problema coinvolgendo un sistema che veicola alimenta false notizie, molto spesso per ignoranza, molto spesso per convenienza.
Le bufale non sono solo gli esperimenti "sociologici" di Ermes Maiolica, i siti tipo Liberogiornale o i post della casalinga di Voghera sui vaccini. Le bufale sono anche notizie che passano attraverso i cosiddetti canali ufficiali, quali tg e quotidiani. Lo spread, il cui fantasma è stato alimentato proprio dalla stampa "ufficiale", per caso non lo era?
Il quasi fallimento dello stato nel 2011 non lo era? La fantomatica battuta di Berlusconi sul culone della Merkel non lo era? Eppure ci hanno detto che era tutto vero.
E hanno continuato in questi anni, incessantemente, utilizzando l'informazione non come informazione, ma come arma politica, troppo spesso anche come propaganda. Perciò tutto questo fa ridere, fa molto ridere. La verità, e mi scuso in anticipo per questo gioco di parole, è che la verità è un fatto ormai relativo, è un mero punto di vista e il tentativo di stabilirne una può tranquillamente definirsi come un atto di censura rispetto a tutto ciò che non ci piace sentire perché lontano anni luce dalle nostre idee.
Eugenio Cipolla, post facebook del 10 maggio 2017
...........
su chi produca fake news e bufale è sempre utile riascoltare questa confessione con tanto di sorriso della Presidentessa della Rai Maggioni ad un altro Convegno alla Camera: