"Fake news", il Documento-diktat della Boldrini e la battaglia per la libertà d'espressione in rete

"Fake news", il Documento-diktat della Boldrini e la battaglia per la libertà d'espressione in rete

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Mentre Facebook  a fine gennaio ha cambiato nuovamente l’algoritmo per selezionare quali notizie possano o meno comparire nelle bacheche degli utenti, mentre Google decide di togliere pubblicità ad alcuni siti, mentre in Germania si discute una legge che assegnerà pesanti multe a chi pubblica “notizie false”, mentre nel Regno Unito si forma una Commissione inter-parlamentare contro le “notizie false”, mentre nel Parlamento europeo si continua a dar voce all’idiota risoluzione russofoba del novembre scorso con un aberrante monito e mentre, infine, negli Stati Uniti, continua l’attacco quotidiano contro i siti finiti nella lista di proscrizione falsa del Washington Post; in Italia, nel nostro povero paese, a porre sotto attacco la libertà d’espressione in rete sono i due soliti noti: Laura Boldrini e Pitruzzella.



Apprendiamo dal Corriere della Sera che martedì 7 febbraio, Laura Boldrini, con l’aiuto dei 4 cavalieri del debunking  (Paolo Attivissimo, Walter Quattrociocchi, David Puente e Michelangelo Coltelli) presenteranno un documento. Lo riporta il Corriere della Sera non fornendo ulteriori dettagli se non questo: “è composto da cinque punti che evidenziano la portata della criticità. Nei prossimi due mesi verranno raccolte le firme dei cittadini. Hanno già aderito Claudio Amendola, Gianni Morandi, Fiorello, Carlo Verdone, Ferzan Ozpetek e l’antropologo francese Marc Augé”.  La portata della criticità. Si perché sempre più persone stanno dicendo “basta” alle menzogne delle corporazioni mediatiche. Del resto, se ci riflettete, la mancata invasione della Siria sulla “fake news” delle armi chimiche utilizzate da Assad nel 2013 è la sconfitta più grande della propaganda guerrafondaia occidentale. Le armi di distruzione di massa di Saddam e il viagra utilizzato dalle milizie di Gheddafi hanno permesso lo stupro di Iraq e Libia; la nuova consapevolezza dell'opinione pubblica, al contrario, non ha permesso che lo stesso potesse essere fatto in modo completo in Siria. Ecco questa è la criticità tanto a cuore all’establishment: nessuno crede più alle loro menzogne e i gruppi editoriali stanno fallendo economicamente. Questo spaventa in Italia così tanto Laura Boldrini.

Secondo cavaliere delle “fake news” è il "Garante” Pitruzzella. Ieri è arrivato il suo appello e quello “di editori e pubblicitari” contro le fake news. Obiettivo? Apprendiamo sempre dal Corriere della Sera un’ulteriore pressione a Google e Facebook per censurare la concorrenza. 

"È in gioco il futuro della democrazia”, chiosa Pitruzzella. « Un uso distorto va ad alterare gli assetti democratici. A questo si aggiungono le fake news e si capisce bene che è un fatto esplosivo a livello di tenuta democratica », chiosa Laura Boldrini. Un trionfo di ipocrisia e propaganda sulle “fake news” che mettono addirittura in crisi le nostre solide e gloriose democrazie.

Utilizzando la lotta alle menzogne, alle fake news e all’odio, con la narrazione della post-verità proveranno a stringere le maglie della libertà d’informazione in rete. Non potendo più controllare l'opinione pubblica come in passato, l'obiettivo delle corporazioni mediatiche è chiaro: censura. Le dichiarazioni incessanti di Boldrini e Pitruzzella hanno gettato un cammino preciso contro cui la mobilitazione deve essere generale, da parte di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della libera espressione in rete. 


P.s. Tutti in trepida attesa di leggere il documento, diktat, stilato da Laura Boldrini e i suoi 4 collaboratori. Quello sarà il riferimento per la battaglia in difesa della libertà d'espressione nel nostro paese. 
 

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