"All'interno della sinistra radicale, alternativa ed anticapitalista dobbiamo mettere un po' di ordine nel cervello."

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di Omar Minniti


All'interno della sinistra radicale, alternativa ed anticapitalista dobbiamo mettere un po' di ordine nel cervello. Riguardo la situazione politica che stiamo attraversando, le cose sono due. O reputiamo, come si è urlato ieri a Macerata, che l'instaurazione di un nuovo fascismo è alle porte e che ci troviamo in contesto simile a quello dell'Italia della marcia su Roma, della Germania dopo l'incendio del Reichstadt e del Cile del golpe contro Allende, con le libertà democratiche irrimediabilmente compromesse. Oppure riteniamo che c'è in corso una preoccupante avanzata delle destre, compresa quella estrema, dovuta soprattutto a gravissimi errori compiuti dalla sinistra borghese e pure dai noi stessi, ma questo per ora non comporta un reale pericolo per la tenuta delle istituzioni repubblicane, per l'incolumità fisica dei compagni e per l'agibilità politica delle forze progressiste.



Se la situazione è quella descritta nel primo caso, allora - in attesa che si creino le condizioni per salire in montagna con il fucile in spalla ed il fazzoletto rosso al collo - si segua ciò che ci ha insegnato la Resistenza. Si applichi la lezione politica di Togliatti, Longo, Secchia e Pertini: i comunisti si devono alleare con tutte le forze contrarie al fascismo, compresi i liberali-liberisti ed i conservatori! Ci poniamo una molletta al naso, mettiamo temporaneamente da parte le differenze ideologiche e stringiamo la mano ai dirigenti del Pd e di LeU, alla Bonino ed Alfano, così come il Pci ed i socialisti fecero con la Dc, Badoglio e perfino con il re "sciaboletta". E si combatte tutti assieme le nuove orde di nazifascisti, rinviando a dopo la loro sconfitta le beghe sull'ordinamento dello stato e le politiche economiche.


Un po' troppo, no? Quindi, se il caso non è quello descritto sopra, allora continuiamo pure a dividerci in 5 liste (di cui tre anticapitaliste) a sinistra del Pd, a fare competizione tra di noi tra chi è più coerente o realista, senza però alimentare paranoie ed ingigantire gli allarmi, mantenendo calma, lucidità e sangue freddo. E, se possibile, tra una bega e l'altra tra compagni, la destra ed i fascisti si ricominci a combatterli davvero, nei luoghi che abbiamo abbandonato per inseguire "nuove avanguardie" immaginarie: fabbriche, cantieri, uffici, quartieri operai e periferie degradate, tornando a parlare un linguaggio comprensibile al popolo e recuperando quei settori delusi delle classi lavoratrici che - senza che nessuno puntasse loro la baionetta alla tempia o minacciasse qualcuno di mandarlo in un campo in Germania - sono finiti a votare Berlusconi, Salvini, Meloni o Casa Pound.

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