Avviene all'interno dell'Europa "dei diritti umani": il culto dei criminali nazisti in Lituania

Avviene all'interno dell'Europa "dei diritti umani": il culto dei criminali nazisti in Lituania

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di Giedrius Grabauskas, Fronte Popolare Socialista della Lituania (con nota del traduttore)

da slfrontas.lt


Traduzione dal russo di Mauro Gemma*


Dal 1990 in Lituania si è iniziato a praticare il culto dei criminali nazisti, quelli che, nel 1941-1944, avevano partecipato al genocidio degli ebrei, all'annientamento di massa dei civili, dei comunisti, dei militanti del Komsomol, degli attivisti e dei prigionieri di guerra sovietici, ed anche ai massacri di ebrei, partigiani e prigionieri di guerra sovietici in Bielorussia.


In realtà, manifestazioni di nazismo, xenofobia e feroce repressione politica erano iniziate molto prima, dopo il colpo di Stato autoritario del 1926. Allora fu avviata una dura repressione contro i comunisti locali, con l'uccisione di 4 dirigenti del Partito Comunista della Lituania, e l'arresto di centinaia di suoi militanti.


Nel febbraio del 1991 , apparve in molte pubblicazioni un articolo di S. Kurghinyan e V. Ovchinsky dal titolo “La Sindrome Lituana”, in cui era presente questa citazione: “L'ombra fascista incombe sulla Lituania...”. La storia della Lituania negli ultimi 23 anni ha dimostrato che gli autori dell'articolo avevano ragione.


Oltre all'introduzione del culto dei criminali di guerra nazisti e all'attività dei neofascisti, nella Lituania attuale è in corso la repressione politica: sono stati imbastiti e già conclusi oppure sono in corso di attuazione procedimenti penali contro oppositori politici, come A. Paleckis, D.Raugalene, Lekas Yu, G. Grabauskas,  A. Bosas, V. Lekstutisa, D. Shultsas, Plungene L., A. Dolzenko, Vayknshorasa Yu, V. Anankene, Zh.Razminas, O. Titorenko, V. Titov, S. Rakauskene, E Satkevicius e altri politici, giornalisti e personalità pubbliche.


Le manifestazioni del neofascismo e la glorificazione dei criminali nazisti in Lituania


In Lituania ci sono molte manifestazioni dell'iniziativa neofascista. E' stato ripristinato anche il culto dei criminali di guerra nazisti.


Ecco alcuni esempi:

1. Nell'Accademia Militare della Lituania, gli insegnanti affermano ufficialmente durante le lezioni chele formazioni militari dei nazisti e dei loro collaboratori in Lituania (i membri dei battaglioni di polizia, ecc.) adempivano semplicemente al loro dovere di militari.

2. In Lituania operano apertamente gruppi di neofascisti. Le loro azioni sono ciniche e barbare. Nell'agosto 2013, durante una riunione del partito Tautinink?, nel distretto di Moletai, un gruppo di neofascisti guidati da Julius Pamka (allora vicepresidente e ora presidente di questo partito di estrema destra) hanno svolto una manifestazione, in cui sono state bruciate le fotografie di membri del Fronte Popolare Socialista e di altri gruppi politici. I rappresentanti delle autorità ufficiali non hanno reagito alle azioni ciniche dei neofascisti. E questo non fa più sensazione. I neofascisti dal 2009 a Vilnius e a Kaunas compiono azioni di massa e marce per le strade. In questi eventi si innalzano bandiere con la svastica, striscioni, in cui sono scritti slogan che incitano alla russofobia e all'antisemitismo. I neofascisti gridano: “La Lituania ai lituani. Fuori dalla Lituania i russi”. A tali azioni partecipano a volte 2.000-3.000 neofascisti, in altre occasioni meno, 200-1.000. E in queste occasioni il governo non reagisce mai.

3. Dal 1990 in Lituania vengono esaltati i criminali fascisti, che nel 1941 parteciparono attivamente al genocidio degli ebrei, alle uccisioni dei comunisti, dei membri del Komsomol e dei prigionieri di guerra sovietici. Alcuni di loro hanno partecipato anche alla repressione contro gli ebrei, i partigiani e la popolazione civile in Bielorussia. Alcuni di loro erano agenti della Gestapo o dell'Abwehr già dal 1935-1936, o dal 1940-1941. Dopo la guerra alcuni di loro divennero i leader del movimento di guerriglia antisovietico.

(...)

*Nota del traduttore:

L'articolo prosegue con un lungo elenco di criminali di guerra lituani, collaboratori dei nazisti, responsabili di crimini efferati contro la popolazione civile e i partigiani e della partecipazione attiva al genocidio degli ebrei che, in Lituania, ha assunto proporzioni spaventose, che sono stati riabilitati dalle autorità di Vilnius, nel silenzio e nell'indifferenza dell'Unione Europea (di cui la Lituania è membro) e del nostro governo PD (che non ha avuto neppure il coraggio di votare in sede ONU una mozione presentata dalla Russia per impedire la glorificazione del nazi-fascismo in corso nelle repubbliche baltiche, in Ucraina e in altri paesi dell'Europa orientale). E non ci si è limitati solo alla riabilitazione dei nazisti: a questi criminali, elevati al rango di combattenti “contro l'aggressione russa”, sono stati innalzati monumenti, concesse decorazioni e intitolate numerose istituzioni statali. Mentre coloro che, tra i militanti delle forze democratiche della Lituania, hanno osato solo alzare la voce per manifestare la propria indignazione, stanno subendo intollerabili persecuzioni, che le forze sinceramente antifasciste del nostro paese (a cominciare dalla gloriosa ANPI, dai comunisti e le forze di autentica sinistra)) dovrebbero avere il coraggio di denunciare con forza. 

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