Bolivia: Evo Morales ricorda la sanguinaria dittatura di Hugo Banzer

Bolivia: Evo Morales ricorda la sanguinaria dittatura di Hugo Banzer

«Il dittatore Banzer, con la complicità di MNR ed FSB, aprì la strada all’era dei governi di fatto diretti dalla Central Intelligence Agency (CIA) e organizzati nel Plan Condor», ha affermato il presidente boliviano

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Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha ricordato la sanguinaria dittatura di Hugo Banzer Suárez, sottolineando al contempo che il suo erede politico Jorge Quiroga, presidente nel 2001 e 2002, figura tra le personalità critiche verso il governo socialista perché autoritario. 

 

«Il dittatore Banzer - denuncia Morales - causò 468 morti, 3.509 detenuti e 1.922 confinati ed esiliati. Oggi, il suo erede politico ci definisce autoritari», afferma il presidente boliviano attraverso Twitter. 

 

Le parole di Morales costituiscono un forte atto d’accusa verso quei media che quotidianamente si affannano nello squalificare una solida democrazia come quella venezuelana, dove sono state celebrate 23 elezioni negli ultimi 18 anni, definendo il governo socialista guidato da Maduro come ‘regime’ o addirittura ’totalitarismo’. Un non-concetto, per usare una felice definizione di Vladimiro Giacchè, applicabile esclusivamente ai regimi fascisti e al nazismo tedesco.  

 

Morales ha inoltre ricordato che dopo la dittatura di Banzer il partito Acción Democrática Nacional (ADN) mantenne il potere con il sostegno del Movimiento Nacionalista Revolucionario (MNR) e la Falange Socialista Bolivariana (FSB). 

 

«Il dittatore Banzer, con la complicità di MNR ed FSB, aprì la strada all’era dei governi di fatto diretti dalla Central Intelligence Agency (CIA) e organizzati nel Plan Condor», ha affermato il presidente boliviano. 

 

Il 21 agosto del 1971, il colonnello Hugo Banzer Suárez ebbe la meglio sul generale Juan José Torres e conquistò la presidenza, sotto l’auspicio del governo statunitense. 

 

Gli storici sostengono che Banzer abbia governato con metodi sanguinari, dando vita a una dittatura dove sono stati compiuti gli atti più perversi della storia boliviana. 

 

Morales ha però ricordato che «il popolo ha sconfitto con la lotta, l’unità e la dignità, la dittatura militare e il governo neoliberale. Abbiamo una nuova Bolivia degna, sovrana e produttiva».  

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