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di Nicolò Monti

Abbiamo passato una bella notte noi tutti che abbiamo votato no, ma da subito dichiarazioni fin troppo sbrigative hanno preso il sopravvento. Tra le richieste, la più gettonata è quella per il voto immediato ma è anche la richiesta più sbagliata.

Siamo un paese che per 50 anni ha votato con una legge proporzionale pura, senza premi o sbarramenti, e che dopo averla archiviata frettolosamente non ha più trovato una legge che realmente sia in sintonia con la composizione politica e sociale del paese. In questi anni abbiamo raggiunto l’apice del caos, tanto che ad oggi ci troviamo con l’Italicum alla Camera e il cosiddetto Consultellum al Senato.

L’Italicum è un iper maggioritario mascherato da proporzionale, che prevede un enorme premio di maggioranza al partito (non alla coalizione) che raggiunge il 40% dei voti al primo turno o vincendo il ballottaggio nel caso prendesse meno del 40%. Per l’altro ramo del parlamento invece abbiamo il Porcellum modificato dalla sentenza della Corte Costituzionale, cioè un proporzionale puro senza premi e con la soglia di sbarramento al 4% per i partiti in coalizione e dell’8% per i non coalizzati.

Cosa produrrebbe un voto con queste due leggi così diverse? Il caos. Provate ad immaginare un’ipotetica vittoria alla camera del Movimento 5 Stelle (o di un altro partito a piacimento) ma con nessuna maggioranza al senato. Altro che instabilità. Ma ricordiamo che l’instabilità dei governi o del parlamento ha sempre una volontà politica, non è mai frutto del caso ed un parlamento senza maggioranze ha solo due strade: nuove elezioni o governo tecnico o di larghe intese.

Come direbbe Lenin, Che Fare? La strada che sembra meno impervia è quella di un governo di scopo, con un senatore anziano premier (magari il presidente del Senato Grasso), che assieme a tutte le forze politiche approvi una nuova legge elettorale. 

Ma quale legge? La logica dovrebbe portare ad una sola risposta, cioè il proporzionale puro, l’unico sistema che davvero rappresenta al meglio il nostro paese in tutte le sue sfumature.

Si è parlato tanto, senza alcun raziocinio, della paura di vedere al governo un Salvini o un Di Maio, il proporzionale puro scongiura ogni scenario di questo genere, garantisce rappresentanza e governabilità (che è sempre frutto della volontà politica e non della legge elettorale), non da un potere illimitato a chi governa e assicura alle opposizioni un ruolo di primo piano.

La nostra Costituzione ci ha sempre difeso da tutte le derive autoritarie, grazie al voto di ieri continuerà a farlo ed è anche arrivato il momento che venga finalmente applicata, a partire dalla legge elettorale.

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