Evo Morales guarda filmato porno durante udienza internazionale: l'ultima fake news della stampa britannica

Evo Morales guarda filmato porno durante udienza internazionale: l'ultima fake news della stampa britannica

Secondo il governo boliviano «questa aggressione razzista e xenofoba è parte di un nuovo capitolo della cosiddetta guerra di quarta generazione basata sulla menzogna e la diffamazione»

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di Fabrizio Verde
 

«Uno degli uomini più potenti del Sudamerica apre accidentalmente un video pornografico durante un’audizione di un tribunale internazionale», questo il titolo a caratteri cubitali sparato dal tabloid britannico ‘Daily Mirror’. Ovviamente la notizia - corredata da un video - è divenuta virale in internet in men che non si dica.

 

Il problema è che siamo di fronte a una grossa fake news, come chiarito da diversi media latino americani. L’uomo in questione è il presidente della Bolivia, Evo Morales, accusato di guardare filmati pornografici nel bel mezzo di una sessione del tribunale internazionale. 

 

In realtà il video è stato girato in occasione di una riunione delle autorità municipali di Ciudad del Este, in Paraguay, dove il consigliere Celso Miranda è stato vittima dello ‘scherzo dei gemiti’, molto popolare nelle reti sociali. 

 

All’articolo, evidentemente falso, diffuso dal tabloid britannico aveva prontamente risposto la presidenza della repubblica boliviana con un comunicato dove tra l’altro si legge: «Il Governo smentisce categoricamente l’esistenza di tale sessione, e peggio ancora, la presenza del presidente Evo Morales. Il video diffuso dalla versione digitale del periodico inglese Daily Mirror e ripreso dalla stampa speculativa, in particolare quella cilena, costituisce un volgare montaggio volto a danneggiare l’immagine e il prestigio del primo presidente indigeno dello Stato Plurinazionale di Bolivia, che rappresenta un’offesa intollerabile contro il popolo boliviano. Questa aggressione razzista e xenofoba è parte di un nuovo capitolo della cosiddetta «guerra di quarta generazione» basata sulla menzogna e la diffamazione (…). Attraverso i regolari canali diplomatici il Governo richiederà la rettifica di questa infamia». 

 

Evo Morales, così come tanti altri leader sudamericani appartenenti al campo progressista e socialista, non è la prima volta che si trova al centro di queste fake news volte a gettare discredito su leader che godono di un forte sostegno popolare. La differenza è che in questi casi non assistiamo all’indignazione di quei politici e del circuito mediatico mainstream che negli ultimi tempi battono molto sulla questione fake news, perché la cosiddetta informazione alternativa sta smontando le loro bufale con sempre maggiore efficacia. 

 

Tornando alla notizia falsa diffusa dal ‘Daily Mirror’, il periodico britannico una volta realizzato di aver commesso un errore enorme ha provveduto a eliminare l’articolo dal proprio sito internet.  


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