Erdogan: Stabiliremo una no-fly zone nel nord della Siria
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che ha in programma di stabilire una no-fly zone nel nord della Siria.
"Questo è il nostro obiettivo: vogliamo stabilire una no-fly zone in una zona di 95 a 45 chilometri, o 4.000 a 5.000 chilometri quadrati", ha spiegati, ieri, Erdogan nel corso di un evento organizzato dalla ONG società culturale turco-americana di New York.
Il presidente turco ha affermato che la no-fly zone programmata, che molti avvertono che possa beneficiare in gran parte i terroristi, comprende anche le città di Jarabulus e Al-Rai, le città che recentemente sono cadute sotto il controllo del cosiddetta Free Syrian Army ( ELS) con il supporto militare dalla Turchia, che agisce senza il consenso del governo siriano.
La situazione in Iraq e la Libia, come molti esperti sostengono, dimostra che la no-fly zone in molti casi porta alla guerra, ecco perché vi è una forte critica alla sua attuazione in Siria.
Il capo del regime turco ha anche criticato gli Stati Uniti per la loro riluttanza a unire le forze con la Turchia nella sua offensiva nel nord della Siria e per non inviato truppe di terra per intensificare la lotta contro il gruppo terroristico ISIS(Daesh, in arabo) nel territorio siriano.
"Stiamo chiedendo di stabilire una no-fly zone, e non la stanno facendo. Stiamo chiedendo delle misure operative, e stanno fermi", ha aggiunto.
Egli ha anche criticato aspramente Washington per il sostegno alle YPG curde, che definisce come "bande terroristiche" e che eseguono attacchi contro le truppe turche.