La mole di accordi antidroga firmati dal Venezuela smentisce le fake news statunitensi

La mole di accordi antidroga firmati dal Venezuela smentisce le fake news statunitensi

Il paese sudamericano è attivo e impegnato nella lotta globale per fermare questo flagello e anche se dal 2006 il governo degli Stati Uniti ha accusato il Venezuela di non cooperare nella guerra contro la droga nei suoi rapporti unilaterali, l’evidenza dimostra il contrario

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da Ministerio del Poder Popular para Relaciones Interiores, Justicia y Paz 
 

Il Governo del Venezuela nel corso della Rivoluzione Bolivariana ha sottoscritto oltre 50 accordi di cooperazione antidroga, che ribadiscono non solo la sua disposizione alla lotta contro le sostanze illecite, ma anche l’impegno ad adottare strategie di prevenzione, sequestro, arresto ed estradizione di criminali in questo ambito. 

 

Il paese sudamericano è attivo e impegnato nella lotta globale per fermare questo flagello e anche se dal 2006 il governo degli Stati Uniti ha accusato il Venezuela di non cooperare nella guerra contro la droga nei suoi rapporti unilaterali, l’evidenza dimostra il contrario. 

 

Quando l’attuale Vicepresidente Esecutivo della Repubblica, Tareck El Aissami, è stato Ministro degli Interni e Giustizia, il Venezuela ha sottoscritto accordi di cooperazione con almeno 38 nazioni di continenti diversi e 52 patti internazionali. 

 

Furono firmati accordi con Italia, Siria, Repubblica Dominicana, Gambia, Russia, Ecuador, Guyana, Paesi Bassi, tra gli altri, concretizzando piani di strategia globale antidroga. Nel 2009, secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Onudd), il Venezuela è stato il secondo paese sudamericano per sequestri di droga. 

 

Quali sono gli accordi? 

 

Il Venezuela aderisce alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il Traffico Illecito di Stupefacenti e Sostanze Psicotrope del 1988, la Convenzione Unica delle Nazioni Unite degli Stupefacenti del 1961, modificata dal protocollo del 1972; e la Convenzione delle Nazioni Unite sulle Sostanze Psicotrope del 1971. 

 

La Nazione aderisce anche alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il Crimine Organizzato Transnazionale e i suoi protocolli contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, oltre alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione. 

 

Ha sottoscritto la Convenzione Interamericana contro il Terrorismo, la Convenzione Interamericana contro la Corruzione, la Convenzione Interamericana sulla Mutua Assistenza in Materia Penale ed è membro attivo della Commissione Interamericana per il Controllo sull’Abuso di Droghe (CICAD).

 

Tra gli accordi bilaterali, risalta l’Accordo sulla Cooperazione in materia di Prevenzione e Repressione del traffico illecito di stupefacenti e di Sostanze Psicotrope e Crimini Connessi con la Repubblica Argentina, nel 1990. 

 

Inoltre, è stato firmato un accordo con il Regno di Spagna sulla Cooperazione in materia di Prevenzione del Consumo e Repressione del Traffico illecito di Stupefacenti e Sostanze Psicotrope, nel 1996; e l’accordo con i Paesi Bassi, su Prevenzione, Controllo e Repressione dell’Abuso, il Traffico e la Produzione Illecita di Stupefacenti, Sostanze Psicotrope e Additivi Chimici, nel 1998. 

 

Allo stesso modo, tra i 52 accordi, si annoverano l’Accordo di Cooperazione e Assistenza Giudiziaria in Materia Penale con il Governo della Repubblica di Colombia, sottoscritto nel 1998; e raccordo per la Prevenzione del Consumo di Stupefacenti con l’Ecuador, nel 2009. 

 

Avanzamenti

 

Il paese ha promosso di versi programmi per fronteggiare il problema. Nel 2009-2013 è stato creato il Piano Nazionale Antidroga che comprendeva un sistema nazionale antidroga guidato dall’Organizzazione Nazionale Antidroga. Che ha come attività centrale il monitoraggio sull’abuso di droghe in Venezuela, così come i programmi di prevenzione del consumo di sostanze illecite.

 

Nel 2010 il Governo Bolivariano ha annunciato la creazione di un Fondo Nazionale Antidroga per finanziare programmi volti alla prevenzione del consumo di droga che ha sollecitato i consigli comunali e altre organizzazioni a implementare strategie per la riduzione della domanda di stupefacenti. 

 

Nello stesso anno, l’Assemblea Nazionale ha adottato la ‘Ley Orgánica de Drogas’, che sostituisce l’antica ‘Ley Orgánica Contra Estupefacientes y Sustancias Psicotrópicas’. La nuova normativa ha portato da 8 a 30 anni di prigione la sanzione per crimini come il traffico di droga. 

 

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)



 

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