Zimbabwe: 3 passaggi chiave per comprendere il golpe
Il panorama politico in Zimbabwe è mutato in pochi giorni con il licenziamento di Emmerson Mnangagwa, passando per il colpo di Stato e le dimissioni di Robert Mugabe, dopo oltre 30 anni di governo
La destituzione del vicepresidente
Robert Mugabe destituisce Emmerson Mnangagwa dalla vicepresidenza il 6 novembre, per «slealtà, mancanza di rispetto, inganno e mancanza di affidabilità», secondo il ministro dell’Informazione Simon Khaya Moyo. Alcuni giorni prima del licenziamento di Mnangagwa, Mugabe lo accusò di creare divisioni nel partito governativo e di lavorare per rovesciarlo. Prima di questo evento, la moglie del presidente, Grace Mugabe, si era insediata come uno dei due vicepresidenti dello Zimbabwe per diventare il successore alla presidenza in luogo dell’ex delfino Emmerson Mnangagwa.
Golpe contro Mugabe
Il giorno successivo la revoca di Emmerson dal suo incarico, Mugabe è arrestato dalle forze armate e viene nominato Emmerson Mnangagwa come nuovo presidente ad interim. Dopo l'arresto di Mugabe, l'esercito dello Zimbabwe afferma che non si tratta di un colpo di stato, ma di «una decisione di intervento» e che Mnangagwa sarebbe diventato il presidente dell'Unione Nazionale Africana dello Zimbabwe - Fronte patriottico (ZANU-PF) «come stabilisce la Costituzione».
Le dimissioni
Diverse agenzie internazionali riferiscono che il presidente del parlamento dello Zimbabwe, Jacob Mudenda, annuncia che il capo dello Stato, Robert Mugabe, ha rassegnato le proprie dimissioni. Mudenda riferisce che le dimissioni di Mugabe sono giunte attraverso una lettera, dove l’ex presidente afferma che «Io, Robert Mugabe, ho ufficialmente consegnato le mie dimissioni da presidente della Repubblica dello Zimbabwe con effetto immediato».