Gli Stati Uniti esortarono Saddam ad attaccare la Siria di Hafez Al-Asad
Gli Stati Uniti esortò Saddam Hussein ad attaccare la Siria di Hafez al-Assad a causa della chiusura del gasdotto dall'Iraq, rivela un rapporto segreto, pubblicato dal Daily Mail.
Secondo quanto sostenuto in un rapporto segreto dell'ex funzionario CIA, Graham Fuller, datato 1983, Washington avrebbe incoraggiato Saddam a "portare la guerra in Siria", allora guidato da Hafez al-Assad, padre dell'attuale presidente della Siria, mentre era in "lotta per la vita" nella sua campagna militare contro l'Iran.
Durante la guerra di otto anni (1980-1988) contro l'Iran, la Siria si alleò con Teheran e rafforzò i suoi legami con il paese persiano; ragione per la quale Hafez al-Assad in seguito decise di chiudere l'oleodotto che trasportava il petrolio iracheno (500.000 barili al giorno) dal nord dell'Iraq alla costa mediterranea.
Con questo provvedimento, la Siria riuscì a tenere sotto il suo "controllo" gli interessi degli Stati Uniti sia in Libano e che nel Golfo Persico, secondo Fuller, nel documento pubblicato, ieri, sul Daily Mail.
Pertanto, gli Stati Uniti d'America fecero ulteriori pressioni contro Al-Asad dai tre governi bellicosi al confine con la Siria, tra i quali, l'Iraq, la Turchia e il regime israeliano. "Di fronte a tre fronti in guerra, Al-Asad sarebbe stato costretto ad annullare la chiusura del gasdotto", secondo il rapporto della CIA.
I nordamericani speravano di convincere Saddam ad accettare la suggestione bellicista, dal momento che la chiusura del gasdotto aveva portato a un collasso economico l'Iraq. Se si fosse lanciato una guerra contro la Siria, Saddam avrebbe avuto l'appoggio di quasi "tutti gli stati arabi, tranne la Libia," prosegue il documento.
Per quanto riguarda Israele, il documento sottolinea che il regime avrebbe accolto con favore la "opportunità per umiliare Al-Asad," uno dei suoi nemici, senza entrare in una guerra diretta.