Gerusalemme: I metal detector sulla Spianata delle Moschee
di Alfredo Tradardi
Torino, 29 luglio 2017
In uno spazio limitato si concentrano a Gerusalemme i luoghi tra i più sacri delle tre religioni monoteistiche. Secondo il Corano, dalla Spianata delle Moschee è avvenuta l’ascensione al cielo di Maometto. Nello stesso luogo era situato il Tempio di Salomone, distrutto dai Romani nel 70 d. C. Il Muro del Pianto, quello che ne rimane, è il luogo di culto tra i più simbolici per gli ebrei. Per finire non lontana la Basilica del Santo Sepolcro dove Gesù Cristo è stato seppellito ed è risorto. Anche il Monte del Tempio è un luogo sacro per i cristiani.
Bastano queste indicazioni per comprendere le complicazioni religiose e storiche di questi luoghi.
Mussulmani in preghiera
Fino al 1967 l’area era sotto la giurisdizione del governo giordano. Dalla guerra dei sei giorni l’accesso alla Spianata delle Moschee è controllato dalle autorità israeliane. Il Waqf, una fondazione pia islamica, controllata dalla Giordania, ha il compito, a seguito di accordi con Israele, di stabilire chi può entrare per raccogliersi in preghiera.
Il quartiere Maghariba, una volta densamente popolato e il Muro di Maghariba, una volta noto come il Muro di Al-Buraq, hanno cambiato nome secondo la politica israeliana di giudaizzare siti islamici con la forza militare. Il Quartiere Mughariba è diventato la «Piazza del Pianto» e il Muro di Mughariba il «Muro del Pianto», una nuova narrazione di un sito svuotato degli abitanti originali.
I momenti di tensione sono stati continui:
«Il 28 settembre 2000 Sharon, allora capo dell'opposizione nel Parlamento israeliano, compie un clamoroso gesto dimostrativo. Accompagnato da una scorta armata, circa un migliaio di uomini, fa il suo ingresso in modo plateale nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme. La Spianata, dove si erge la Cupola della Roccia, luogo sacro ai musulmani che vi indicano il luogo in cui Maometto compì il suo miracoloso "viaggio notturno", è tradizionalmente controllato dai palestinesi. Con il suo gesto Sharon intese far capire che anche quella parte della città sottostava alla sovranità israeliana. L'episodio, che fu definito "la passeggiata di Sharon", scatenò una serie di reazioni da entrambe le parti (sic) in conflitto, dando inizio alla Seconda Intifada.
Nell’ottobre del 2014 fu raggiunto un accordo, tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il re giordano Abdallah con la mediazione del Segretario di Stato Usa, John Kerry, basato su un sistema di telecamere che riprenderanno 24 ore su 24 quanto avviene sulla Spianata per «garantire a tutte le parti» il rispetto dello status quo – concordato fra Israele Giordania nel 1967 e ribadito nella pace del 1994 – che Kerry ha così riassunto: «I musulmani vi pregano e i non-musulmani lo visitano».
I metal detector
Quanto avvenuto nelle scorse settimane, ed è tuttora in corso, con le proteste e la disobbedienza civile che ha poi portato allo scoppio della violenza dei palestinesi, non è avvenuto per l’introduzione dei metal detector. La questione cruciale è la tecnica israeliana di costituire fatti sul terreno, attraverso, in questo caso, il cambiamento graduale dello statu quo di tutto il complesso della Spianata delle Moschee/Tempio del Monte, introducendo controlli all’entrata che non esistevano. La causa delle recenti proteste di massa sono state le restrizioni israeliane su chi può entrare nel complesso.
Il governo Netanyahu ha dovuto per ora rinunciare a questa misura, ma ha ancora una volta dimostrato la capacità del suo governo, come dei governi israeliani precedenti, di non rispettare il diritto internazionale e ogni accordo sottoscritto.