"Giudice, giuria e carnefice": la polizia del regime israeliana in azione (ogni giorno) nei Territori occupati
di Paola Di Lullo
Era ricercato perché accusato di aver compiuto l'attentato del 1° luglio scorso che aveva causato la morte del colono Michael Marc ed il ferimento di su moglie Chava e di due dei loro figli, Pdaya, 15 anni, e Tehila, 14 anni.
L'attentato era avvenuto sulla Route 60, tra gli insediamenti israeliani illegali di Beit Hagai e Otniel, a sud di Al Khalil.
La notte scorsa Muhammad Faqih, 29 anni,del villaggio di Dura, è stato braccato in una casa di Surif, circondata dall'esercito, che ha ingaggiato uno scontro a fuoco con Muhammad, ha bombardato l'abitazione con missili anticarro e l'ha poi demolita con un bulldozer, prima di uccidere l'uomo. Ha resistito Muhammad. Da solo, contro il quarto esercito più potente del mondo. Non è ancora chiaro in che modo sia stato ucciso. Testimoni oculari hanno dichiarato di aver visto il suo corpo nella pala di un bulldozer dell'esercito israeliano mentre veniva tirato fuori dalle macerie.
Secondo l'agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet, Muhammad Faqih apparteneva ad una cellula del movimento di Hamas, con cui era venuto in contatto in un carcere israeliano, dove si trovava per la sua attività nel movimento del Jihad islamico.
Tre giorni dopo l'attacco, le forze israeliane avevano arrestato un membro dei servizi di sicurezza nazionale residente a Dura, Muhammad Omaireh. Secondo lo Shin Bet, Omaireh, 38 anni, avrebbe ammesso di guidare l'auto da cui Faqih ha sparato alla macchina della famiglia Mark, e l'arma e auto usate durante l'attacco sono state consegnate allo Shin Bet.
Secondo quanto riportato da Hareetz, anche il fratello di Faqih Sahib è stato arrestato e ha confessato sotto interrogatorio di aver aiutato Muhammad a nascondere le armi. Anche Muaz Faqih, loro cugino,secondo quanto riferio, è stato arrestato per aver protetto Faqih dopo l'attentato.
Il Ministero della Sanità palestinese ha riferito che altri cinque palestinesi sono stati feriti con proiettili di gomma durante gli scontri scoppiati subito dopo, sempre a Surif.
Il portavoce per l'esercito israeliano Avichay Adraee ha dichiarato che in casa di Faqih è stata rinvenuto un Kalashnikov e una granata.
Quattro i palestinesi arrestati dalle forze israeliane durante il raid, Ahmad Ibrahim al-Hur, Diyaa Khalid Ghneimat, Muhammad Ali al-Heeh, il proprietario della casa demolita in cui Faqih si nascondeva, e sua madre.
Decine di palestinesi sono stati arrestati durante la notte in vari raid a Khalil, ed altre decine sono state ferite durante gli scontri tra i locali e le forze israeliane.
Annunciato questa mattina uno sciopero generale a Dura e nelle frazioni a sud di Khalil, in segno lutto per la morte di Faqih. Chiusi tutti i negozi e le organizzazioni.
Dal 1° luglio tutto il distretto di Khalil è stato chiuso interrompendo l'accesso a centinaia di migliaia di residenti ai servizi ed ai mezzi di sussistenza, secondo le Nazioni Unite, che ha denunciato le punizioni collettive sui palestinesi innocenti. Completamente sigillati Sair, Yatta, e Bani Naim, dove alcuni dei 2.700 residenti palestinesi si sono visti revocare i loro permessi di viaggio.
Secondo le Nazioni Unite, 50 palestinesi, tra cui 14 bambini, sono stati feriti dalle forze israeliane durante gli scontri in Cisgiordania tra il 5 e l'11 luglio, quasi tutti durante raid notturni. Nel più imponente di essi, a Dura, sono stati feriti 38 palestinesi. Nella stessa settimana, le forze israeliane hanno condotto 98 operazioni per ricercare e detenere palestinesi, arrestandone 95, la maggior parte a Khalil.
Sempre l'ONU riporta di un incremento di distruzione, demolizione e confisca di abitazioni palestinesi da parte delle autorità israeliane nei primi due mesi del 2016. Almeno 320 strutture, tra cui 88 case, sono state demolite. L'organizzazione israeliana B’Tselem riporta che nei primi sei mesi del 2016 Israele ha distrutto più case di quante ne avesse demolite in tutto il 2015. Dal 1° gennaio al 30 giugno sono state demolite 168 case, contro le 125 demolite in tutto il 2015.
Faqih è uno 220 palestinesi uccisi dalle forze israeliane durante gli scontri ed un'ondata di disordini che ha travolto tutta la Cisgiordania occupata da ottobre. 32 i morti israeliani.
Israele è stato oggetto di ripetute critiche per non aver voluto sottoporre i palestinesi, presunti autori di attentati, ad un giusto processo, preferendo spesso esecuzioni extragiudiziali di palestinesi uccisi quando non rappresentavano più alcun pericolo.
La Ong pacifista israeliana B'Tselem ha accusato i soldati israeliani e gli agenti di polizia di aver agito come "giudice, giuria e carnefice" per i palestinesi, sottolineando l'incoraggiamento ufficiale e l'impunità di cui hanno goduto le forze israeliane.