Gran Bretagna: la Siria ha un futuro oltre Assad. Replica del Governo siriano: "Tali parole dimostrano il degrado morale di un paese coloniale ostaggio delle petrolmonarchie"
Qualora dovessero riprendere i colloqui di pace, è "ovviamente fondamentale che il mondo e tutti gli interlocutori di Ginevra vedano che c'è un futuro per la Siria al di là del regime di Al-Asad," ha dichiarato Johnson dopo l'incontro a Londra con Riyad Hijab, il coordinatore generale dell'opposizione siriana, che ha presentato un nuovo piano per una soluzione politica in Siria.
"Non ho assolutamente alcun dubbio che con il senso comune, la flessibilità e l'energia, la visione e il piano che il signor Hijab e i suoi colleghi hanno presentato possa andare avanti", ha dichiarato il capo della diplomazia britannica.
In un articolo pubblicato sul Time, Johnson invita inoltre la Russia a porre fine al suo sostegno "apparentemente insostenibile" per Bashar al-Assad, e collaborare nel piano dell'opposizione per risolvere il conflitto.
Come indicato da Johnson, gli sforzi militari russi in Siria conservano al potere il leader siriano e sono "apparentemente indifendibili". Al-Asad è "l'uomo che ha la responsabilità schiacciante" del conflitto siriano.
La replica di Damasco alle dichiarazioni di Johnson non si è fatta attendere. In una nota il Ministero degli esteri siriano, si legge: "le parole di Johnson sono la prova del degrado morale e politico del governo del suo paese e sono il risultato della mentalità coloniale che governa le loro politiche e ormai in ostaggio dei petrodollari delle monarchie del Golfo"
Inoltre, si aggiunge nel documento che "i governi britannici hanno sempre violato i diritti dei popoli e sono responsabili per la tragedia del popolo palestinese, e non è sorprendente la complicità attuale di questo governo nell'aggressione terroristica contro la Siria".
Tra l'altro si ribadisce che "il popolo siriano non permetterà a Johnson di intromettersi nei suoi affari e che le forze armate siriane sono più determinate che mai a difendere la sovranità della Siria e preservare l'integrità del suo territorio."
Il ministero degli esteri siriano ha concluso che "la vittoria e il futuro sarà delle persone libere e non degli imperi estinti".