La NATO fa propaganda nazista perché nessuno si indigna?

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di Danilo Della Valle

Addirittura il 27 Aprile 2017 il sindaco filo russo di Riga (a dimostrazione che il popolo non è così anti-russo come vogliono farci credere) Nil Ushakov, è stato multato per aver risposto in pubbico, informalmente, a degli studenti universitari in lingua russa. Eppure nessun Paese Ue ha protestato per questo grave episodio di razzismo e xenofobia, come nessuno ha protestato del fatto che nei Paesi Baltici sistematicamente si vietano le manifestazioni di commemorazione del 9 Maggio, costringendo le persone ad “espatriare” nella vicina Bielorussia per rendere omaggio ai liberatori sovietici, di cui fanno parte molti eroi dei Paesi Baltici. 

Ma si sa, ormai siamo alla derussificazione forzata, come i “democratici” nazifascisti facevano con gli slavi durante la II guerra mondiale. L'ambasciata russa in Italia ha risposto con un tweet alla Nato condannando fermamente ogni tentativo di glorificazione e mitizzazione del Nazismo. 


Una cosa è sicura, la Nato oltre alle provocazioni continue sul campo ha cominciato a fare propaganda mediatica diretta, e questo è davvero preoccupante per il futuro prossimo dell'est Europa e dei rapporti con la Russia. Una cosa è certa, chi diceva che il “fascismo è la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario” aveva ragione, soprattutto in questo momento storico. 

Ed a questo punto ci meravigliamo del fatto che, all'assemblea Generale dell'Onu, i Paesi della UE si siano astenuti dal votare la mozione di condanna alla glorificazione del nazismo. Avrebbero dovuto votare contro, come hanno coerentemente fatto Usa, Canada e l'immancabile Ucraina.

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