Hillary Clinton rivoluzionerà la politica sulla Siria (con queste conseguenze per il resto del mondo)

Hillary Clinton rivoluzionerà la politica sulla Siria (con queste conseguenze per il resto del mondo)

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


Hillary Clinton, candidato del partito Democratico degli Stati Uniti ha in mente una completa rivisitazione della politica sulla Siria che potrebbe portare il mondo a scenari potenzialmente apocalittici. Il suo collaboratore Jeremy Bash ha affermato che Hillary cercherà di porre fine al “criminale” governo del Presidente Bashar al-Assad. “Prevedo che ci sarà una rivisitazione della politica estera della Siria come uno dei primi punti per il team di sicurezza nazionale”, ha dichiarato parlando alla Convention di Philadelhia cha ha suggellato la criticata candidatura di Clinton. Dopo il solito, “Assad deve andare”, Jeremy Bash ha proseguito con una minaccia per tutto il mondo. “Hillary Clinton ritiene che i problemi nel mondo possono facilmente essere risolti quando l'America è coinvolta in ognuno di questi problemi o crisi”.   

Dopo aver avallato l'invasione dell'Iraq da senatore e quella della Libia come Segretario di Stato, la Clinton, scrive Alex Gorka su Strategic Culture, ha chiesto un maggiore ruolo militare degli Usa in Siria, in particolare armare e supportare i ribelli armati definiti in occidente “moderati”. Secondo Wikileaks, l'aspirante Presidente voleva che la Siria sprofondasse nella guerra nella speranza di rovesciare il presidente siriano Bashar al-Assad, eventulità che Clinton ha definito come “il miglior modo per aiutare Israele” e annullare la potenza nucleare iraniana. Le email trapelate rivelano come Hillary Clinton scrisse che “la cosa giusta” è minacciare di morte personalmente la famiglia del Presidente. 

A giugno mentre Kerry negoziava con la Russia una soluzione diplomatica, il Centro di falchi neoconn molto vicino alla Clinton, il New American Security, prosegue Gorka nella sua analisi, ha pubblicato un rapporto a guida Michele Flournoy, probabile Segretario alla Difesa di Hillary, che invoca un maggior “armamento e addestramento” dei ribelli “moderati”, il lancio di “limitate operazioni militari” contro il regime di Assad e l'eliminazione “delle limitazioni artificiali” per missioni militari nel paese. Flournoy ha anche chiesto una zona di “non bombardamento” in Siria per permettere ai ribelli di riuscire a rovesciare Bashar al-Assad.

A giugno, 51 alti funzionari del Dipartimento di Stato hanno scritto una lettera chiedendo al Presidente di reindirizzare la sua politica sulla Siria per rovesciare Assad. I neoconn falchi che supportano Hillary hanno in mente questo:  rivedere la politica sulla Siria e fermare le negoziazioni in corso tra Russia e Usa a Ginevra, con la mediazione del rappresentante Onu De Mistura, per la cooperazione militare in Siria e l'inizio di un dialogo tra governo e opposizioni riconosciute del paese. 

Il problema è che Hillary Clinton afferma apertamente di voler distruggere tutto questo: la sua idea ossessionante di «no-fly zones» e corridoi umanitari sono preludi per un intervento diretto che significherebbe l'invio di molte truppe con conseguenze potenzialmente drammatiche per il mondo. Il paese, sottolinea Gorka, piomberebbe in nuovo caos e gli Stati Uniti provocherebbero la Russia al livello del conflitto. Con Clinton Presidente, gli Usa aumenterebbero la presenza in Iraq e aprirebbero nuovi teatri in Libia, Yemen e ovunque serva per aumentare ulteriormente lo spaventoso debito del paese. Definita «Queen of Chaos» da Diana Johnstone, Killary sarebbe il Presidente della guerra e come ha sintetizzato perfettamente da Assange: "Un voto oggi per Hillary Clinton è un voto per la guerra ad oltranza”. 
 

Potrebbe anche interessarti

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti