I COLLOQUI TRA PUTIN E MERKEL A SOCHI: “PER ORA MANTENIAMO LO STATUS QUO”

I COLLOQUI TRA PUTIN E MERKEL A SOCHI: “PER ORA MANTENIAMO LO STATUS QUO”

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I COLLOQUI TRA PUTIN E MERKEL A SOCHI: “PER ORA MANTENIAMO LO STATUS QUO”

2017/05/03

di Reinhard Krumm
 

L'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Angela Merkel a Sochi ha dimostrato che, nonostante molte contraddizioni in atto, il dialogo tra i due Paesi continua, sostiene l'esperto del Valdai Club Reinhard Krumm, Capo della sede di Vienna dell’Ufficio Regionale per la Sicurezza e la Pace in Europa (ROSPE). Fino a che non si terranno le elezioni parlamentari in Germania nessuna delle due parti assumerà iniziative significative nel campo della politica estera e dunque mantenere lo stato attuale dei rapporti tra i due Paesi risulta la migliore opzione, a dispetto degli apparenti difetti che ciò potrebbe avere.



Come descriverebbe il tono generale e la natura dei colloqui intercorsi a Sochi tra Vladimir Putin e Angela Merkel?

Il fatto che l'incontro abbia avuto luogo è già un fatto positivo. L'atmosfera era tipica degli incontri di affari, niente di più e niente di meno. Le reciproche posizioni sono attualmente molto diverse - sia riguardo all'Ucraina che alla Siria, ad esempio. Ma, probabilmente, questo è il massimo che si può ottenere in questo momento. Se l'incontro non avesse avuto luogo, sarebbe stato anche peggio. È necessario che Russia e Germania trovino un canale di comunicazione.
I critici dicono: perché questo incontro, per quale motivo? Ma in un altro modo non è possibile confrontarsi se ci sono posizioni diverse. E l'incontro è stato una buona iniziativa per entrambi i politici.


Quali obiettivi si era prefissata la Merkel quando si è recata in Russia?

Per i politici tedeschi è molto importante ora far sapere alla Russia che mantenere lo ‘status quo’ tra i due Paesi è l'opzione migliore. Compresa la questione Ucraina, nonostante la complessità della situazione in quel luogo. Probabilmente non sarà la cosa migliore da fare: ma non c'è molta energia, non molte idee per sviluppare qualche altro piano di lavoro o un altro approccio. Probabilmente, quindi, la Merkel con la sua visita ha voluto dire le seguenti cose: dobbiamo rispettare un certo ‘status quo’, l'accordo di Minsk-2 deve rimanere in piedi; continueremo a lavorare in questa direzione. Non c'è alternativa. Inoltre, ci sarà a breve [domenica prossima, ndt] un nuovo turno delle elezioni presidenziali in Francia, dopo di che ci saranno elezioni in Germania e poi in Russia; ora non abbiamo grande interesse ad iniziare qualcosa di nuovo.
Così, rimane in piedi lo ‘status quo’. Siamo abituati a pensare che ciò non sia una buona cosa, ma per ora sembra che non sia così male. Ma questa è, naturalmente, una situazione temporanea. Dopo tutti i turni elettorali, in autunno, appariranno all’orizzonte nuove opportunità.


Perché Merkel e altri politici occidentali evitano di citare le responsabilità di Kiev nel rispetto degli accordi di Minsk, pur sottolineando che non ci sarà alcun progresso in materia di sanzioni se gli accordi non saranno pienamente rispettati?

Credo che la parte tedesca parli ancora di Ucraina - c'erano colloqui in tal senso, in cui si sottolineava che l'Ucraina dovrebbe fare tutto da sola. Ma la posizione della Cancelliera è che la Russia come grande Paese dovrebbe fare di più di quanto non faccia adesso.
In realtà, l'Ucraina è solo un sintomo della crisi. La sua radice sta in un altro luogo. Questo è l’equivoco più frequente degli ultimi 25 anni, una visione diversa di quello che è accaduto dopo il 1991. Ma ora - almeno fino all'autunno del 2017 - parlare di ciò è prematuro.


Ci sono punti di coincidenza tra le posizioni di Russia e la Germania, o meglio momenti in cui Russia ed Unione Europea hanno posizioni simili?

In Germania e presso l'Unione Europea vi è la consapevolezza che le questioni gravi (la guerra in Siria, la lotta al terrorismo ecc.) non possono essere risolte senza la Russia - si tratta di un compito in comune. Inoltre c’è il commercio. Il paradigma "da Vladivostok a Lisbona", la creazione di uno spazio umano ed economico comune, è ancora rilevante. Ma, dal punto di vista tedesco, la situazione in Ucraina ostacola notevolmente la soluzione di questi problemi. Forse la Merkel spera che la Russia prenda alcune iniziative su questo tema, ma la Russia, a sua volta, probabilmente pensava che sarebbe stata la Germania a farlo. Purtroppo, non è stato questo il caso.

 

(traduzione di Giuseppe Dibello)
 

Fonte: http://valdaiclub.com/a/highlights/putin-merkel-talks-in-sochi-status-quo-is-the-best/?sphrase_id=69466

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