I fantasmi di Gheddafi che potrebbero presto tornare a far visita all'occidente: in Liba il cambiamento è iniziato
Ad ottobre celebreremo un triste anniversario, i cinque anni dalla barbara uccisione dell'ex Presidente della Libia Muammar Gheddafi. La sadica risata di Hillary Clinton ancora rimbomba nelle nostre anime per brutalità e arroganza.
La criminale invasione della Nato iniziata nel marzo del 2011 ha determinato la fine della Libia come stato unitario e sovrano. Il paese è oggi preda di terroristi e ribelli vari armati dall'occidente. Di questa immane tragedia, l'Italia, supina assecondatrice degli ordini della Nato, ha enormi responsabilità.
Ma l'eredità di Ghedaffi non è stata del tutto cancellata nel paese. Organi di stampa hanno recentemente riportato che il figlio maggiore di Muammar Gheddafi, Saif al-Islam Gheddafi, non ha subito la sentenza di condanna a morte ma è stato rilasciato dal carcere il 6 luglio per amnistia. Nel suo articolo recente, lo scrittore Dan Glazebrook commenta questa notizia come la possibile rinascita della “Resistenza Verde”, il movimento socialista dell'ex rais. “Questa liberazione dimostra come tutte le operazioni di distruzione della Libia da parte della NATO abbiano prodotto solo una vittoria di Pirro", prosegue l'analista.
Il figlio di Muammar Gheddafi era stato condannato a morte alla fine di luglio 2015 da un tribunale di Tripoli, che lo ha dichiarato colpevole del presunto incitamento dell'uccisione di manifestanti il ??17 febbraio 2011, quando il paese stava vivendo proteste violente da parte di gruppi sostenuti dagli Usa e dagli alleati della Nato per rovesciare il leader libico.
Dal punto di vista del giornalista, il processo "non è mai stato riconosciuto dal governo eletto", che poi si è trasferito a Tobruk. "Ma i media occidentali hanno riferito sempre della pena di morte eseguita per il figlio maggiore di Gheddafi", per assopire le speranze del popolo libico per il ripristino dell'indipendenza, la pace e la prosperità del paese. Era una menzogna, una delle tante.
Il rilascio del figlio maggiore di Gheddafi, prosegue Glazebrook, è "il riconoscimento da parte di funzionari eletti della Libia, che non c'è futuro per il paese senza la partecipazione del movimento socialista libico". Secondo l'analista, "questo movimento non è mai stato sconfitto del tutto". Più hanno tentato di sopprimerlo, più si è rafforzato, anzi.
L'analista politico Mohammed Eljarh scrive come "la maggior parte dei libici vogliono solo una vita tranquilla. A loro non importa chi controlla il denaro dalla Libia, vogliono una vita comoda. Ecco perché Gheddafi è rimasto al potere per 42 anni. In quel tempo i salari venivano pagati in tempo ... e la vita era a buon mercato".
Allo stesso tempo, la “Resistenza Verde” sta diventando una forza sempre più rilevante nella Libyan National Army, che rappresenta il Parlamento eletto del paese. All'inizio dell'anno, il parlamento di Tobruk ha permesso alla vedova dell'ex rais di tornare in patria, mentre la LNA ha stretto nell'est del paese un'alleanza con le forze pro-Gaddafi e ha iniziato a recrutarle nelle strutture militari interne. Il Comandante Tuareg, il Generale Ali Kanna, che era fuggito dopo la caduta di Gheddafi, è stato accolto nella LNA. Questa politica sta portando i suoi frutti, con molti territori vicino Sirte che sono stati strappati all'Isis dai nuovi alleati.
“Jamahiriya è tornata. Ma, in realtà, non era mai andata via”, ha concluso l'analista. Presto, molto presto, la risata sadica di Hillary, o meglio Killary, potrebbe tornare di estrema attualità.
La Redazione