Il Fatto Quotidiano e la politica estera: sempre (ma proprio sempre) dalla parte sbagliata della storia...

Il Fatto Quotidiano e la politica estera: sempre (ma proprio sempre) dalla parte sbagliata della storia...

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di Fabrizio Verde e Alessandro Bianchi

Nostro malgrado siamo costretti nuovamente ad occuparci di un articolo riguardante il Venezuela apparso su ‘Il Fatto Quotidiano’. Il giornale diretto da Marco Travaglio, come al solito, si allinea alla peggiore disinformazione nazionale e internazionale riprendendo e distorcendo informazioni inesatte provenienti dall'America Latina.


Sul “peggior giornale di politica estera in Italia”, definizione che sfidiamo articoli alla mano a smontare, oggi leggiamo - senza firma perché nessuno ha avuto il coraggio nella redazione esteri di metterla - che il governo del presidente Maduro avrebbe deciso che tutte le aziende pubbliche e private “dovranno cedere i propri lavoratori per almeno 60 giorni per essere impiegati nella produzione agroalimentare”.


Poi, prosegue l'anonimo autore dell'articolo scopiazzato da quest'articolo del principale violatore dell'ingerenza e della sovranità di Caracas, El Pais, il Venezuela è descritto sull’orlo del collasso e il governo bolivariano come colui che si oppone alle proposte di buon senso che guarda caso arrivano tutte dall’Assemblea Nazionale controllata dall’opposizione venezuelana. Ossia, quell’eterogenea e screditata alleanza riunita sotto le insegne della MUD (Mesa de la Unidad Democratica) e che al suo interno prevede tanti esponenti di quell'ala golpista protagonista del colpo di stato dell'aprile 2002, delle famigerate Guarimbas del febbraio 2014 costate la vita a 43 persone e il ferimento grave di 800, oltre alla guerra economica incessante che il Fatto Quotidiano, nella sua anonima firma, ridicolizza e ironizza. Perché il Fatto Quotidiano non vi ha mai parlato di"> questo, questo, questo, questo e questo? Strano no. Forse dopo ironizzerebbe meno. 


La bufala riportata dall'anonimo giornalista de il Fatto Quotidiano, scopiazzata dal principale nemico della sovranità di Caracas, in realtà è una risoluzione del Ministero del Potere Popolare per il Processo Sociale del Lavoro, dove si stabilisce in questa fase di guerra economica in corso un regime speciale transitorio che prevede un inserimento «temporaneo» ai lavoratori per riattivare la produzione nel settore agroalimentare. Come spiega il giornalista Mario Silva, conduttore del programma ‘La Hojilla’, il decreto serve a proteggere quei lavoratori del settore privato che in maniera volontaria decidono di unirsi all’aiuto fornito da aziende pubbliche e miste. I lavoratori non andranno a lavorare solo nei campi - come vuol far credere il Fatto Quotidiano che vuole far passare il Venezuela come una sorta di lager a cielo aperto - ma saranno utilizzati ad esempio per risolvere i problemi con la macchine che si occupano della trasformazione alimentare. Il piano d’azione promosso dal governo bolivariano - e questo è l'aspetto più importante e per questo non viene scritto dall'anonimo autore dell'articolo sul giornale di Travaglio - non possiede carattere obbligatorio: è volontario e finalizzato a proteggere il salario e i benefici di quei lavoratori appartenenti al settore privato che decideranno di unirsi al lavoro volontario.


Nel frattempo, il governo venezuelano attraverso la ‘Gran Misión Abastecimiento Soberano’, continua la lotta senza quartiere contro la speculazione che genera scarsità e lunghissime file; sino a questo momento sono state ispezionate 272 imprese private su 544 e 72 su 109 pubbliche. Mentre, attraverso l’Operazione Liberazione del Popolo (OLP), sono state tratte in arresto 59 persone coinvolte nella commercializzazione illecita di prodotti e sequestrate 286 tonnellate di prodotti accaparrati e pronti a essere immessi sul mercato nero, dove i cosiddetti ‘bachaqueros’ realizzano guadagni astronomici lucrando sui bisogni della popolazione. Secondo quanto dichiarato dal Ministro del Potere Popolare per l’Agricoltura e la Terra, Wilmar Castro Soteldo, «questa Missione adesso passa a un altro obiettivo, l’accelerazione produttiva». Dopo le ispezioni portate avanti grazie alla ‘Gran Misión Abastecimiento Soberano’ la produttività delle imprese visitate è aumentata del 72%, come reso noto dal vicepresidente Aristobulo Isturiz, il quale ha poi aggiunto che la capacità produttiva delle imprese deve «continuare a migliorare». Sono tutte notizie che chiaramente il Fatto Quotidiano non vi riporterà mai.

Per combattere il fenomeno della speculazione e dell’accaparramento, parte fondamentale della guerra economica come avvenne in Cile durante gli anni del governo Allende, il governo ha messo in campo anche i CLAP (Comités Locales de Abastecimiento y Producción) una nuova forma di organizzazione popolare civico-militare incaricata di provvedere - insieme al Ministero per l’Alimentazione - della distribuzione casa per casa dei prodotti a prezzo regolato di prima necessità. I rappresentati delle comunità organizzate, nell’articolo de ‘Il Fatto Quotidiano’ definiti in maniera sprezzante collettivi chavisti, hanno fino a questo momento raggiunto ben 504mila famiglie in tutto il paese.

«Questo è l’inizio di un nuovo percorso produttivo, e già i primi passi annunciano il buon esito di questo percorso», queste le parole del presidente Maduro che la scorsa domenica ha sancito la creazione di 485 CLAP che copriranno l’intero territorio nazionale. Vi è un dato che viene evidentemente in maniera voluta tenuto fuori da ogni ragionamento sul Venezuela: il governo bolivariano dal 1999 al 2015 ha investito nelle politiche sociali il 71,4% delle entrate totali dello Stato. Il vicepresidente per lo Sviluppo Sociale e la Rivoluzione delle Missioni, Jorge Arreaza, ha evidenziato che «ogni 100 dollari entrati in Venezuela, 71 sono stati investiti nelle Missioni Sociali».

La posizione de il Fatto Quotidiano in politica estera è chiara e l'abbiamo sintetizzata già qui e qui. Per farvi un esempio pratico, quando nel Cile pre-Pinochet era in corso la battaglia economica contro Allende funzionale al colpo di stato dell'11 settembre 1973 (un fatto accertato e che ripropone le stesse tecniche utilizzate oggi contro Caracas), il quotidiano diretto da Marco Travaglio avrebbe fatto da megafono, più o meno come lo spagnolo ABC, contro il governo democraticamente eletto di Allende.

Per l'ennesima volta, il Fatto Quotidiano si conferma “più realista del re”, più sistemico di Corriere o Repubblica, e su praticamente tutte, ma proprio tutte, le questioni di politica internazionale dalla parte sbagliata della storia.

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