Quello che i grandi media non ti raccontano su Ghouta Orientale

Quello che i grandi media non ti raccontano su Ghouta Orientale

I media accusano nuovamente Assad di crimini contro l'umanità e diffondono la posizione dei paesi occidentali, rifiutandosi di prendere in considerazione gli argomenti del governo siriano stesso e di riconoscere la complessità della situazione

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Sputnik
 

Il sobborgo orientale di Ghouta, a est della capitale siriana, ha occupato le prime pagine, quando l'esercito arabo siriano ha lanciato un'offensiva militare denominata Acciaio di Damasco, nel tentativo di ripulire la regione da gruppi islamisti, principalmente Yeish al Islam, ma anche da Frente al Nusra, Ahrar al Sham e Failaq al Rahman.

 

La situazione umanitaria e socio-economica di Ghouta Orientale diviene quindi critica. Gli appelli del Centro Russo per la Riconciliazione rivolti ai gruppi armati illegali per porre fine alla resistenza e consegnare le armi non hanno sortito effetto. “I negoziati per una soluzione pacifica del conflitto a Guta Oriental sono stati fatti deragliare", ha dichiarato Yuri Evtushenko, portavoce del centro.

 

Nel frattempo, la situazione umanitaria nella regione è drasticamente peggiorata, il che ha portato l'ambasciatore russo all'ONU, Vasili Nebenzia, a convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza in modo che tutte le parti coinvolte "presentino la propria visione e comprensione della situazione e trovare modi per giungere a una risoluzione”.

 

Campagna per screditare Assad

 

I media accusano nuovamente Assad di crimini contro l'umanità e diffondono la posizione dei paesi occidentali, rifiutandosi di prendere in considerazione gli argomenti del governo siriano stesso e di riconoscere la complessità della situazione.

 

"Ci sono dei terroristi là contro i quali l'esercito siriano sta combattendo e i terroristi stanno bombardando Damasco, e questo è stato occultato. Si tratta una situazione complessa", ha spiegato l'ambasciatore russo.

 

A Damasco è stato finora imputato di aver bombardato civili nella regione e ucciso circa 300 persone. Tuttavia, i dati delle accuse provengono dai rapporti dei White Helmets, che hanno ripetutamente falsificato informazioni e organizzato provocazioni cosiddette "false flag".

 

I media occidentali e Al Jazeera, con sede in Qatar, hanno lanciato una nuova campagna di disinformazione contro Bashar Assad in un ultimo tentativo di screditare gli sforzi del suo governo per riportare la pace nel paese.

 

The New York Times: "Forze barbariche" il contro terrorismo

 

Nell'articolo del New York Times (NYT) intitolato “Il bombardamento siriano causa il maggior numero di morti da anni" gli autori citano il capo delle Forze Tigre del governo, il generale Suheil Hasan, che ha annunciato i piani per eliminare i ribelli nella regione.

 

"Prometto che gli darò una lezione, in combattimento e col fuoco”, ha dichiarato Hasan in un video condiviso da account pro-governativi sui social media.

 

Dopo aver evidenziato la "barbarie" delle forze pro-Assad, il quotidiano non ha spiegato che i militari non erano lì per combattere contro i civili, ma per espellere ed eliminare i terroristi sempre più attivi nella regione, e che utilizzano l'enclave come piattaforma per bombardare Damasco.

 

Di fatto, il NYT si affida ai dati forniti dall'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, che il quotidiano ha precedentemente elogiato per il suo contributo al riconteggio delle vittime. Ma cosa si sa dell'osservatorio? La sua sede si trova nel Regno Unito e il suo fondatore, Osama Suleiman (il cui pseudonimo è Rami Abdulrahman), vive a Coventry e dirige le attività dell'osservatorio dalla sua casa praticamente da solo. I dati forniti dal suo "progetto preferito" sono piuttosto discutibili, data la sua chiara tendenza anti-Assad.

 

Il NYT cita anche un residente locale il quale avrebbe affermato che "ai civili non è mai stato permesso di andarsene". Questo scredita tutti gli sforzi diplomatici compiuti dalla Siria e dalla Russia a questo scopo che, nonostante in questo caso non siano andati a buon fine, hanno dimostrato efficacia ad Aleppo.

 

The Guardian: ‘Un’altra Srebrenica’

 

Il mezzo di comunicazione britannico ha scelto un modo più sofisticato per trattare la situazione a Ghouta Orientale: l’ha paragonata al genocidio di Srebrenica in Bosnia Erzegovina.

 

Nel suo articolo, il The Guardian fa sembrare che le forze siriane e gli “alleati russi" abbiano attaccato deliberatamente i civili dopo il fallimento dei colloqui di pace, ma non scrivea che mentre Damasco e Mosca spingono per un accordo di pace, simile ad Aleppo, con evacuazioni di persone e un massiccio esodo di terroristi dalla città, gli islamisti hanno bombardato la capitale da Ghouta Orientale. L'articolo dà l'impressione che le parti non abbiano fatto nulla per proteggere la popolazione.

 

Il "bombardamento implacabile" di Al Jazeera

 

L’emittente del Qatar ha aderito alla campagna di disinformazione, affermando che le forze siriane sostenute da caccia russi hanno attaccato l'enclave, uccidendo centinaia di persone. Mentre il NYT faceva affidamento sui dati ottenuti dall'osservatorio, Al Jazeera ha optato per i "più affidabili" Elmetti Bianchi, esperti nella falsificazione delle informazioni.

 

In precedenza, i volontari della Difesa Civile siriana sono stati accusati di inscenare operazioni di salvataggio, oltre a pianificare un falso attacco chimico a Ghouta Orientale. Secondo un residente locale, il gruppo ha distribuito maschere antigas nella regione per proteggere i civili da un attacco chimico.

 

Processo di pace?

 

I diplomatici russi hanno mediato per il processo di pace durante tutto il conflitto, lavorando duramente per evitare che il caos si diffondesse ulteriormente. Tuttavia, i loro sforzi sono stati costantemente indeboliti dal doppio standard degli Stati Uniti nei confronti della Siria.

 

Recentemente, il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha evidenziato di fronte alla comunità internazionale come Washington tratti le questioni "in modo selettivo".

 

Secondo il Dipartimento di Stato statunitense, l'Aviazione di Damasco ha condotto attacchi indiscriminati contro la Ghouta Orientale, attaccando ospedali e centri medici e uccidendo 100 civili nelle prime 48 ore dell'operazione Acciaio di Damasco. A seguito di questa dichiarazione, rilasciata dalla portavoce Heather Nauert, il Dipartimento di Stato ha chiesto alla Russia di smettere di sostenere il presidente Assad vista “l’escalation di violenza a Ghouta Orientale”.

 

In risposta, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha respinto le accuse contro la Russia e ha osservato che le notizie sulla morte di civili negli attentati sono "infondate".

 

"Queste sono accuse infondate, non è chiaro su cosa si basano, non vengono forniti dati specifici, ed è così che valutiamo tali accuse, non siamo d'accordo con loro", ha detto Peskov.

 

Sia la Siria che la Russia hanno esortato a una soluzione pacifica della crisi nella zona smilitarizzata creata durante i colloqui di Astana sulla riconciliazione siriana. Tuttavia, i ribelli hanno ignorato le richieste di fermare la resistenza e di iniziare l'evacuazione dei civili, così come il ritiro dei terroristi dalla zona.

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