Kurdistan al voto per la secessione. Al confine ci si prepara alla guerra (VIDEO)

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Nonostante una sentenza contraria del Tribunale supremo iracheno, la protesta forte delle autorità centrale e le durissime reazioni dei paesi vicini, questo 25 settembre, la regione autonoma del Kurdistan iracheno celebra il referendum per la secessione dall’Iraq.
 




I corpi speciali della Gurdia Rivoluzionaria dell’Iran hanno iniziato da domenica le esercitazioni militari nel nordest del paese, al confine con il Kurdistan iracheno. L’esercitazione “Muharram”, dal nome del primo mese del calendario lunare musulmano, vede schierati blindati, artiglieria e aerei da guerra.  Si tratta di esercitazioni che l’Iran esegue ogni anno come celebrazione della vittoria contro l’Iraq negli anni ’80, ma secondo i media iraniani, si tratta anche di un chiaro messaggio al Kurdistan iracheno mandato il giorno prima del referendum.



Teheran si oppone, infatti, alle celebrazioni del referendum giudicato nullo e sospeso dal Tribunale Supremo iracheno. Le autorità iraniane hanno lanciato un monito preciso al governo regionale curdo che la celebrazione del referendum e eventuale secessione comporterebbe la chiusura delle frontiere e l’annullamento di tutti gli accordi della regione. L’Iran ha anche sospeso tutti i voli per il Kurdistan iracheno.

 Anche la Turchia ha annunciato gravi ritorsioni contro il Kurdistan iracheno. Il presidente turco Erdogan hanno denunciato il referendum e annunciato che l’esercito turco si trova alla frontiera con l’Iraq pronto ad adottare le “misure necessarie”.

Minacce non troppo velate di intervento militare di Erdogan, che ha minacciato di bloccare il transito del petrolio del Kurdistan iracheno che passa per la Turchia e proprio questo lunedì è stato annunciato il blocco di transito dalla Turchia al nord dell’Iraq attraverso la frontiera di Habur.  
 

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