Kurdistan siriano, se 7 basi Usa possono bastare...
Un comandante delle YPG rivela il numero delle istallazioni Usa nella zona. Serviranno a difendere il "confederalismo democratico".
di Omar Minniti
E' stato sottostimato il numero delle istallazioni militari Usa nelle zone controllate dai curdi delle YPG. Sarebbero addirittura 7 le basi di Washington realizzate illegalmente in Siria, in palese sfregio del diritto internazionale, in quanto prive del consenso del locale governo sovrano.
A rivelarlo è Saban Hammu, un comandante delle "Unità di Difesa del Popolo". Le sue dichiarazioni sono state riprese dal quotidiano panarabo al Sharq al Awsat e rilanciate anche dai media italiani. In tutto sono circa 1300 i soldati dello Zio Sam dislocati nelle aree in mano ai guerriglieri curdi.
Siamo certi che tale massiccia presenza di truppe Usa, unita all'intensa attività degli agenti israeliani e sauditi sul territorio, creerà le condizioni ideali per sperimentare il "confederalismo democratico" e il socialismo libertario propugnati dalle YPG. Come dicono i loro sostenitori in Europa, "esse non vogliono né il potere, né l'indipendenza, bensì l'autodeterminazione del popolo tramite la democrazia diretta". Sotto l'ombrello protettivo di Trump, Tel Aviv e Riyad potranno finalmente trovare sbocco le secolari aspirazioni di giustizia sociale e dignità delle masse curde.
Vi raccomandiamo, cari boccaloni della sinistra rosata, di continuare a crederci e non mettere in discussione le vostre convinzioni.