“Il diritto di sciopero non si tocca”. In Grecia, i lavoratori sfondano la porta del Ministero del Lavoro

 “Il diritto di sciopero non si tocca”. In Grecia, i lavoratori sfondano la porta del Ministero del Lavoro

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Unione Sindacale di Base - Contropiano 


La notizia che il governo Syriza sta per varare delle leggi che attaccano il diritto di sciopero, ha ricevuto l’immediata risposta del movimento sindacale di classe greco.
 

I link  di seguito prodotti rimandano a video e foto   della manifestazione promossa dal PAME ad Atene. Una  manifestazione militante molto determinata che aveva chiesto di incontrare il Ministro del Lavoro, una volta che questo ha rifiutato di incontrare la delegazione , la testa del corteo ha buttato giù a spallate l’ingresso del Ministero che, come hanno gridato i manifestanti, rappresenta i padroni e non i lavoratori.


Guarda il VIDEO


Il corteo ha fatto tappa davanti al parlamento greco dove ha lasciato una grande scritta che recita “Giù le mani dal nostro diritto di sciopero” per poi piombare rumorosamente sulla residenza del Primo Ministro Alexis Tsipras,  la reazione particolarmente violenta della polizia però non ha scompaginato la dimostrazione ottenendo il temporaneo ritiro del disegno di legge contro il diritto di sciopero.


In una nota il PAME denuncia l’ennesimo attacco ad una manifestazione di lavoratori con  manganelli e bombe lacrimogene da parte di quello che non nasconde di essere uno dei Governi più sottomessi alla Troika.




La  mobilitazione promossa dal PAME così estesa e compatta  ha ottenuto il temporaneo ritiro del disegno di legge antisciopero. Il sindacato di classe greco ha invitato i lavoratori a mantenere alta la mobilitazione perché il  Governo Syriza ha fatto spaere che intende ripresentare una legge che limiti l’arma storica del movimento operaio.


L’appuntamento è per il 14 dicembre giorno dello sciopero generale dei lavoratori greci a cui va tutta la nostra solidarietà e sostegno.


Il comunicato della Unione Sindacale di Base

La durissima risposta dei lavoratori greci ha costretto il sedicente governo progressista di Syriza a una precipitosa retromarcia sulla stretta al diritto di sciopero, obbligando il ministro del Lavoro a ritirare l’emendamento che alzava dal 20 al 50% la percentuale di adesioni necessaria per proclamare uno sciopero.
Migliaia di militanti del Pame, il sindacato di classe aderente al Wftu, sono scesi in piazza martedì 5 dicembre ad Atene, scontrandosi con la polizia schierata a difesa del ministero del Lavoro, che ha aggredito i manifestanti facendo largo uso di lacrimogeni e spray.
La decisa reazione della classe operaia organizzata ha costretto il governo a ritirare l’emendamento, sventando così l’attacco ai diritti dei lavoratori. Quella di martedì è solo l’ennesima azione di Tsipras, sempre più marionetta nelle mani della Troika, del FMI e della UE, contro la popolazione greca. Un’azione venuta solo pochi giorni dopo i duri scontri in coincidenza con le prime aste di abitazioni confiscate a chi non riesce più a pagare i mutui a causa dei tagli a stipendi e pensioni seguiti ai diktat del capitalismo internazionale. Il Pame ancora una volta si è messo alla guida dei lavoratori, dimostrando che le lotte pagano e che non è più tempo di confronto passivo. Per questo il Pame ha confermato lo sciopero generale nazionale di 24 ore per giovedì 14 dicembre, chiamando a una grande risposta di massa alle politiche di Syriza genuflesse ai voleri del capitalismo. 
USB si schiera a fianco del Pame e solidarizza con tutti i greci vessati e umiliati da anni di diktat.

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