Così Putin "inquinerà" il voto in Italia. Senza hackers

Così Putin "inquinerà" il voto in Italia. Senza hackers

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di Omar Minniti
 

"L’interferenza della Russia sul voto in Italia", titola La Stampa di Torino. "Il rischio discusso tra Renzi e Obama. I due hanno parlato anche della crescita e del ruolo del M5S". A quanto pare, l'ex presidente Usa ed idolo della sinistra rosè e liberal europea non è venuto in Italia solo a disquisire di cibo. I buoni propositi sulla lotta allo spreco alimentare, l'obesità  e l'impatto sui  cambiamenti climatici sono stati dati in pasto ai tremilacinquecento fans accorsi alla conferenza, che per ammirare Obama hanno sborsato 850 euro a testa. Ma con gli "addetti ai lavori", dietro le quinte, si è parlato d'altro.

 

 

Le ingerenze di Putin sulla politica italiana, le sue influenze su alcuni partiti e movimenti. Un tema ricorrente da quando, dopo i fatti di Ucraina, il presidente russo è diventato il nemico numero uno dei paesi occidentali, peggio dell'Isis, dell'Aids e dell'Ebola. Dopo le accuse di essere stato il vero artefice della Brexit e di aver perfino mandato Trump alla Casa Bianca, secondo i media mainstream "Bad Vlad" sarebbe pronto a mettere le mani sul nostro Paese e far marciare le  bande di cosacchi su Roma. Il No alla controriforma costituzionale di Renzi ha vinto perché "ha stato Putina". Il Pd ha subito una scissione? Colpa di provocatori russi. Centinaia di persone protestano in Puglia contro il Tap? Dietro c'è Mosca, che non vuole quel gasdotto. 

 

 

Del "rischio concreto" di fare dell'Italia una colonia russa ne parla ripetutamente la stampa europea. Su tutti il Guardian inglese. Il principale strumento di Putin verso l'ascesa a Palazzo Chigi sarebbe, a detta dei russologi (e russofobi), il Movimento 5 Stelle. Ma questo è in buona compagnia, perché - tra i soggetti pronti a dar man forte alla causa della Grande Madre Russia - vengono annoverati anche la Lega di Salvini e l'amico fedele Berlusconi. Però "filo-Putin" devoti troverebbero posto anche tra i fuoriusciti dalemiani, dentro Rifondazione Comunista (emblematica la polemica contro l'eurodeputata Eleonora Forenza in visita nel Donbass) e nel Pci di Alboresi. Insomma, da destra a sinistra, compreso chi non "non è né di destra, né di sinistra" e fatta esclusione del Pd, Mosca disporrebbe dell'intero arco parlamentare ed extraparlamentare per i suoi piani. 

 

 

La domanda che sorge spontanea è: alle prossime politiche come farà, tecnicamente, la Russia ad inquinare l'esisto elettorale a favore dei suddetti partiti e movimenti? In Italia non esiste il voto elettronico e, pertanto, le famigerate divisioni di hackers del Cremlino sono inservibili. Potrebbero, al massimo, falsare gli exit polls di Porta a Porta. Da noi si vota ancora su scheda elettorale cartacea e con le mitiche matite copiative. Siamo certi che ciò non costituirà un ostacolo insormontabile per il motivatissimo Putin. Il servizio di sicurezza Fsb, erede del Kgb, sta già lavorando ad un corso di formazione per agenti speciali da infiltrare tra presidenti, segretari di seggio e scrutatori. Sono stati assoldati alcuni decani della gloriosa scuola Dc, abilissimi ad aggirare certe regole e manipolare i registri degli scrutini. Pronto anche un esercito di rappresentati di lista, formato da volontari provenienti dalle storiche cellule comuniste, convertitisi al putinismo ortodosso dopo aver ammirato le ultime tre parate del Giorno della Vittoria. Un esercito che ha l'importante compito di contestare e far annullare i voti dei nemici di Mosca.

 

Una sezione speciale dell'intelligence russa sta valutando come manipolare il voto nelle regioni meridionali. La dirigenza del Cremlino ha assistito ad una proiezione del film "Sud" di Gabriele Salvatores ed è rimasta entusiasta del trucco della "scheda vagante". Sono già in corso contatti con i clan di Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita. 

 

 

Già immaginiamo i feroci spetsnaz in telnyashka e con il nastro di San Giorgio al petto, affiancati dai picciotti delle cosche, acquattati nei pressi dei seggi. Possiamo perfino prevedere le pressioni che faranno sui poveri elettori: "Privet, tovarish! Kak dela? Io consiglio per tua salute di votare il compagno Beppe Krillo o nostro alleato Salvinov. Davai! Se tu votare loro, io pagare rubli e dare in sposa bella donna bionda russa. Tu non votare loro? Tu stai con Renzi, amico di culona tedesca e vecchia babbiona francese? Io ti spiezzo in due!". 

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