L'assassinio a Kiev dell'ex deputato della Duma Voronenkov "avvantaggia il partito della guerra ucraino"

L'assassinio a Kiev dell'ex deputato della Duma Voronenkov "avvantaggia il partito della guerra ucraino"

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di Fabrizio Poggi
 

Ucciso a Kiev l'ex deputato della Duma russa Denis Voronenkov. Feriti l'assassino e la guardia del corpo. Trasportati entrambi all'ospedale, il primo con ferite alla testa, al petto e a una gamba, il secondo con una ferita al ventre. Poco dopo l'omicida è opportunamente deceduto, nonostante quattro operazioni e i tentativi dei medici, che gli hanno praticato anche un massaggio cardiaco a cuore aperto. La Tass scrive che la polizia ucraina starebbe seguendo la pista dell'omicidio su commissione. Le frammentarie notizie apprese per ora sulla vittima, sono che egli non aveva rinunciato alla cittadinanza russa, nonostante avesse ottenuto anche quella ucraina. Ancora la Tass riporta le parole del presidente della Commissione esteri del Senato russo, Konstantin Kosa?ev, il quale si è detto non stupito della reazione del presidente ucraino: “quanto affermato da Petro Porošenko caratterizza in “maniera freudiana” il retroscena del delitto, cioè addossare tutto alla Russia”.
 

Proprio oggi Voronenkov dovevao deporre di fronte alla Procura militare. L' ex consigliere presidenziale e attuale procuratore generale ucraino, l'elettrotecnico Jurij Lutsenko, ha dichiarato che i servizi segreti ucraini si occuperanno della sicurezza della vedova di Voronenkov e dell'altro ex deputato della Duma russa attualmente residente in Ucraina, Ilija Ponomarev, ex esponente dell'opposizione cosiddetta di sinistra a Putin, trasmigrato poi tra i sostenitori del golpe ucraino. A detta di Lutsenko, lo stesso Voronenkov era sotto scorta dei servizi segreti di Kiev; ma la portavoce dello stesso dipartimento, ha dichiarato che questo non si occupava della scorta dell'ex deputato russo.
 

Il leader del PCFR Gennadij Zjuganov ha paragonato l'omicidio di Voronenkov a quello del giornalista, storico e conduttore televisivo Oles Buzina, freddato nell’aprile 2015 davanti al portone di casa e il cui assassino era stato rimesso immediatamente in libertà, su “raccomandazione” degli squadristi di Pravij Sektor, di guardia fuori del tribunale. L'Ucraina, ha detto Zjuganov, “si è trasformata in un centro di banditismo, in cui avvengono e sono avvenuti innumerevoli omicidi su commissione”.
 

La portavoce del Ministero degli esteri russo, Marija Zakharova ha dichiarato che "la reazione di Kiev e dei media internazionali, che già dopo un'ora facevano ricadere la colpa sulla Russia, mette la croce su qualsiasi indagine non preconcetta e obiettiva dell'omicidio. Tali dichiarazioni, nei primi momenti successivi alla tragedia, sono indicative dei veri propositi dello Stato ucraino. O esso è interessato alle indagini e fa il massimo sforzo in quel senso, oppure imposta la direzione delle ricerche sull'ennesimo sanguinoso crimine".
 

A parere del politologo Ruslan Bortnik, l'assassinio di Denis Voronenkov è vantaggioso per “il partito integrale della guerra” ucraino e distrugge ogni ipotesi di soluzione del conflitto nel Donbass. “Si tratta di un omicidio politico” ha detto Bortnik, “allo scopo di sollevare una reazione politica e sociale”. Bortnikov ha dichiarato alla Tass che non è da escludere la pista “cosiddetta russa”, ma ha osservato come questa sia “evidente, ma molto probabilmente errata”, dato che Voronenkov “era un testimone politicamente importante al processo” montato provocatoriamente a Kiev contro l'ex presidente Viktor Janukovi?, ma “non era poi così informato e oltretutto aveva già testimoniato”.
 

Denis Voronenkov era emigrato in Ucraina nell'ottobre 2016 e nel dicembre successivo era stato privato dell'immunità parlamentare in Russia, in relazione a una causa penale per il sequestro di un edificio a Mosca. Lo scorso febbraio era stato formalmente accusato di frode e inserito nell'elenco dei ricercati internazionali.

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