"L'Assemblea Costituente in Venezuela non è altro che la lotta tra la verità del popolo e la falsità del capitale"

"L'Assemblea Costituente in Venezuela non è altro che la lotta tra la verità del popolo e la falsità del capitale"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Iñaki Gil de San Vicente
Euskal Herria, 22 luglio 2017



L'Assemblea Costituente non è altro che la lotta tra la verità del popolo e la falsità del capitale. Nel gennaio 2008 l'amministrazione Bush ha mentito almeno 938 volte affermando che l'Iraq avesse armi di distruzione di massa. La seconda invasione dell'Iraq, del 2003, si é realizzata sotto una menzogna gigantesca. Poi ci sono voluti cinque anni per enumerare tale marciume. In 6 mesi sono state calcolate in 836 le dichiarazioni false dette da Trump da quando vive nella Casa Bianca, una media di 4,6 bugie al giorno. Ma quello che non sembra una bugia, ma una minaccia molto grave è il recente avvertimento degli Stati Uniti di inasprire ulteriormente lo strangolamento finanziario del Venezuela, qualora questo paese sovrano esercitasse il suo diritto alla verità attraverso l'Assemblea costituente del prossimo 30 luglio.



 

Nel Caracazo del 1989 i lavoratori venezuelani si sono ribellati contro la brutalità neoliberista a scapito di un gran numero di morti, feriti, arrestati e repressi, un numero ancora sconosciuto a causa della sua enorme grandezza. Nel 1992 è fallito il tentativo colpo di stato guidato dal rivoluzionario Chavez, che, però, vinse le elezioni del 1998, allarmando la borghesia perché significava un salto qualitativo nella indipendenza politica del paese . Nel 1999, il popolo approvò attraverso un referendum l'attuale costituzione, il che significava l'inizio della seconda fase di indipendenza. Nel 2001 il governo ha approvato la Legge sugli idrocarburi che significava l'inizio dell'indipendenza energetica della nazione, colpo mortale per l'imperialismo e la borghesia redditizia, che ha risposto con il fallito colpo di stato del 2002 e il tentativo sconfitto di chiusura dell' azienda petrolifera tra il 2002 e il 2003 . Da quel momento iniziavano a funzionare le prime "guarimbas" in alcune aree del nord del paese, potenziate dall'imperialismo.
 

Nel 2004 è sorto il Piano di Difesa Nazionale che potenzia l'indipendenza armata garantita dall' esercito del popolo bolivariano: la risposta borghese è stato il referendum del 2004 vinto da Chavez, che in quell'anno ha cominciato a promuovere l'ALBA con Cuba come un modello contrario all' ALCA, catena di sottomissione della nostra America verso gli Stati Uniti. Nel 2005 Chavez rivendica il socialismo e, insieme a Cuba e altri paesi, crea il canale multimediale Telesur, come contrasto del settore politico e mediatico imperialista. Ma nel 2007 il movimento bolivariano perde per centesimi il referendum sulla riforma costituzionale tra gli applausi dagli Stati Uniti: uno degli obiettivi della riforma era quello di approfondire il socialismo della seconda indipendenza. Nel 2008 Obama entra alla Casa Bianca e ben presto gli viene assegnato il premio Nobel per la pace, mentre gli Stati Uniti ancora una volta conducono la Quarta Flotta nelle acque venezuelane: la "Yankee pax" di Obama ha inizio, nel contesto di una crisi globale galoppante, una sequenza di colpi di stato duri e meno duri, che incoraggia la destra più autoritaria della borghesia che porta avanti la strategia dell' "amico del nord".
 

Questo breve sguardo ci permette di capire l'unità e la lotta di forze opposte nella nostra America, e in Venezuela in particolare, come la fase più critica in questo momento. Nonostante gli errori, i dubbi, la distensione e la retromarcia del processo venezuelano, il capitale sa che deve distruggere dalla radice le conquiste sociali ottenute, il potere comunale latente e il progetto storico del socialismo bolivariano. L'indipendenza nazionale Venezuelana si e' espressa nelle sue politiche, nella difesa delle risorse di energia e di materie prime e nella sua strategia di Patria Grande. Tutto questo è inconciliabile con la cieca necessità della borghesia del capitLe finanziario e dell'imperialismo di trasformare il paese in una merce da vendere alle multinazionali sotto sorveglianza rigorosa del comando Sud e della IV Flotta. E questo non è solo a causa della grande importanza delle enormi risorse materiali del Venezuela, ma anche dalla forza emancipatrice alla base del progetto della Patria Grande. Dal momento che il colonialismo è riuscito a interrompere il promettente Congresso Anfictiónico di Panama nel 1826, da quel momento il capitale ha impedito con tutti i mezzi, in particolare con quelli piú disumani, che iniziasse a prendere piede un ampio movimento popolare antimperialista espresso alla fine, sotto forma di Patria Grande sognata dalle eroine e dagli eroi della prima dell'indipendenza. Il transito all'imperialismo e alla Grande Crisi dal 2007, hanno solo aggravato questa esigenza capitalista del Nord America nella sua espressione più irrazionale. Per quanto questo progetto riusciva a concretarsi, piú diventava un esempio per il resto dell'umanità sfruttata, che non poteva concedersi.
 

Inoltre, il capitale sa che ciò che abbiamo visto è solo una parte del problema che si affaccia, perché l'altra parte non è altro che il fantasma della democrazia diretta, socialista, comunale, orizzontale, sovietica o come ci piace definirlo in questi stretti margini di questo "articolino"; In breve, l'embrione del potere popolare che si auto difende con il suo esercito bolivariano e le sue milizie popolari. Diciamo embrione perché il potere comunale non si é sviluppato pienamente, nonostante le dichiarazioni ufficiali, nonostante l'ultimo Chavez ha insistito sullo slogan "Comunas o niente". Le opposizione interne al movimento bolivariano rallentano il potere comunale. Eppure questo embrione guidato da molti gruppi rappresenta una minaccia mortale per la borghesia del capitale finanziario e per i suoi patroni Yankee. La democrazia borghese, delegata e indiretta è antagonista alla democrazia diretta e permanente di orizzontalità comunale. L'una deve schiacciare l'altra perché è impossibile coesistere per qualche tempo in una situazione di doppio potere.
 

L'ego eurocentrico disprezza quello che ignora e non é consapevole che le pratiche di democrazia diretta e potere popolare si sono verificati in America, in Europa, in Africa, in Euskal Herria, Asia . Uno dei tanti meriti del Venezuela bolivariano è quello di aver fatto rivivere quella pratica, con i suoi inevitabili difetti, agli inizi del secolo XXI e questo è imperdonabile. Inoltre, ora una grande parte del sostegno reale di massa, messo a tacere dall'industria politico mediatica, risorge alla Costituente. Tra le altre basi, fondamentale la chiamata del presidente Maduro all'intensificazione della democrazia comunale come una forza vertebrale di una nuova Venezuela. Le forze di sinistra sono consapevoli dell'incompatibilità tra democrazia borghese fatta di menzogne e manipolazioni, e la democrazia socialista fatta di verità e di libero dibattito, ma come tante altre volte nella storia della lotta di liberazione nazionale di classe dei popoli, sanno che devono andare verso quel cammino breve e spesso brutale di doppio potere, preparandosi per la battaglia decisiva. In realtà, il fascismo e la estrema destra venezuelana e internazionale hanno generato questa situazione cruenta che assomiglia a un doppio potere reale come preludio alla loro fortr offensiva finale.
 

Le illusioni del riformismo servono solo a nascondere la realtà. Bisogna prendere il toro per le corna: l'unica garanzia che possa far continuare la rivoluzione bolivariana è la vittoria del popolo nell'Assemblea costituente il prossimo 30 luglio. Nonostante le distanze che li separa, lo stesso vale per il Principato Catalano nel referendum del 1 ottobre. Alla fine di ogni analisi, sempre ci siamo imbattuti nella stessa costante: la lotta di classe per la proprietà e il potere. Negarlo è un atto suicida. La vittoria del referendum della Costituente è un salto di qualità per far sí che il Venezuela sia proprietario delle sue terre e non schiavo del capitale. Solo cosí le parole di Chavez del 15 Febbraio 2012 troveranno compimento: "Il petrolio non è una ricchezza della borghesia né dell'impero; Si tratta di una ricchezza del popolo venezuelano da condividere con i popoli del mondo ".


FONTE

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti