Lavrov: "L'Occidente riveda il suo doppio standard sulle proteste a Mosca"

Lavrov: "L'Occidente riveda il suo doppio standard sulle proteste a Mosca"

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La stessa cifra censurata dai media italiani per la manifestazione di Eurostop di sabato, otto mila, è da ore su tutti i giornali per un sit in non autorizzato a Mosca contro il governo di Vladimir Putin. Il pretesto dell’adunanza erano state le accuse di corruzione contro il premier Medvedev, riportate alcune settimane fa dal blogger ed attivista politico dell’opposizione, Aleksey Navalny. La maggior parte delle manifestazioni erano in violazione delle leggi russe sulle manifestazioni pubbliche, che richiedono, come in praticamente tutti gli altri paesi del mondo, un preciso rilascio di un permesso da parte delle autorità. L’evento a Mosca era tra quelli degli eventi non autorizzato. 

Il ministro degli affari esteri del Cremlino, Lavrov ha considerato la reazione che possiamo definire ossessivo compulsiva della libera stampa occidentale per le detenzioni che sono seguite ad una protesta non autorizzata a Mosca come l’ennesima prova di “doppio standard” . “Quando le stesse questioni provocano una reazione diversa viene alla mente che si tratta del famoso doppio standard”, sono le parole di Lavrov.  

Il ministro russo ha ricordato poi come nulla si dice e si scrive quando le stesse reazioni vengono prese dai governanti di Germania, Austria e Paesi Bassi. 

Il Governo degli Stati Uniti, noto per reprimere ogni forma di minimo dissenso, ha definito i fermi per la manifestazione non autorizzata come il segnale di “un’offesa dei valori democratici”. 



Ancora più forti le parole del portavoce del Cremlino che ha accusato come menzogne e "provocazioni" le affermazioni “che la manifestazione fosse legale”. “Quello che abbiamo visto ieri in alcuni posti, in particolare Mosca, è stata uan serie di provocazioni e bugie, perché quello che hanno affermato il giorno precedente con un linguaggio pseudo accademico che l’evento fosse legale e in nessuna violazione della legge è semplicemente una menzogna”, ha dichiarato Dmitry Peskov.

“Il Cremlino rispetta i diritti civili delle popolazioni e il loro diritto ad esprimere la propria opinione. Ma non rispettiamo coloro che appositamente mistificano il popolo, provocando atti illegali”, ha dichiarato. “Non possiamo rispettare coloro che deliberatamente mistificano la realtà anche ai minori, adolescenti, promettendo loro ricompense per prendere parti ad eventi dichiarati legali ma che li espone alla violenza”, ha aggiunto. 

Secondo la Russian Investigative Committee ci sono prove che gli organizzatori abbiano offerto denaro come incentivo per partecipare alle manifestazioni non autorizzate. Peskov ha poi rigettato le accuse di paesi stranieri e organizzazioni internazionali, in particolare Stati Uniti e Consiglio d’Europa. Gli obblighi internazionali della Russia “non diventano obblighi ad infrangere la propria legge”.

La manifestazione nel centro di Mosca è stato uno degli eventi non autorizzate. L'ufficio del sindaco ha suggerito due siti alternativi per la protesta, ma gli organizzatori non hanno accettato e hanno invitato i loro sostenitori ad arrivare alla posizione originale, nonostante il divieto. 

La polizia ha arrestato circa 500 persone durante la protesta. Tra questi anche il blogger ed attivista politico dell’opposizione, Aleksey Navalny, che è stato condannato da un tribunale moscovita per violazione della legge sull’adunanza pubblica e resistenza all’arresto a 15 giorni di carcere e una sanzione pecuniaria di 20.000 rubli (350 dollari).

Durante l'udienza di Lunedi, Navalny ha sostenuto che i siti alternativi sono stati offerti troppo tardi per informare i sostenitori.


La Redazione

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