Le allusioni del Fatto Quotidiano sull’attentato di San Pietroburgo: è opera di Putin

Le allusioni del Fatto Quotidiano sull’attentato di San Pietroburgo: è opera di Putin

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

di Eugenio Cipolla

 “Bomba nella metro. Il terrorismo islamico dà una mano a Putin”. Stamattina sul Fatto Quotidiano campeggia questo titolo, sicuramente fuori luogo rispetto alla portata dell’attentato che ieri mattina ha sconvolto la città russa di San Pietroburgo. A nemmeno 24 ore dall’azione suicida che ha causato 14 vittime e oltre 50 feriti, i titolisti di Travaglio hanno deciso di buttarsi nella mischia e politicizzare subito la cosa, mettendo in secondo piano il lato umano e il rispetto per i corpi ancora caldi e sanguinanti sulle banchine della stazione Sennaya Ploshad.

La conferma arriva leggendo il pezzo di Leonardo Coen a pagina 3, dove, nell’articolo intitolato “La pista del terrore e la strategia ‘zarista’ tra paura e rabbia”, si parla subito di una presunta strategia della tensione messa in atto dal Cremlino, spaventato dalle proteste di piazza delle scorse settimane (nemmeno 100.000 persone su 143 milioni di abitanti) e dall’avanzata del fantomatico leader dell’opposizione Alexey Navalny (il cui rating elettorale non superare il 2%). Il disegno del Cremlino, secondo il giornalista del Fatto, è quello di «sbriciolare l’opposizione e dirottare l’attenzione dell’opinione pubblica, dalla corruzione ai jihadisti ceceni e daghe stani reduci dalla Siria». D’altronde, secondo il giornale diretto da Travaglio, «la collera, strumentalmente indirizzata contro i jihadisti, è utile al Cremlino per sviar el’attenzione dell’opinione pubblica dalla massiccia e iniqua repressione contro i manifestanti che erano scesi in piazza il 26 marzo».

Coen allude subito a quanto successo nel 1999, durante i primi mesi di governo Putin. La storia racconta che Mosca e molte città della Russia furono al centro di numerosi attentati da parte di guerriglieri ceceni a causa della esplosiva situazione nella regione caucasica. Gli oppositori del presidente russo, invece, hanno sempre asserito che quelle furono bombe di stato, piazzate lì da uomini dell’FSB, il servizio segreto russo, con l’obiettivo di alzare il rating di Putin in vista delle presidenziali e dare all’esercito un casus belli per attaccare la Cecenia. «Le bombe – scrive ancora Coen – alzano il livello. […] Questa strategia della tensione ricorda un’altra fosca stagione politica, il crepuscolo cioè della presidenza Eltsin […] La situazione era tesa, rischiava di diventare incontrollabile. Il diversivo arrivò tra l’agosto e il settembre del ’99 quando si moltiplicarono gli attentati a Mosca e in altre città: attribuiti agli islamisti ceceni». Grazie a quegli episodi, secondo la ricostruzione del Fatto, Putin mostrò i muscoli e radicalizzò la popolazione russa, distraendola dagli scandali giudiziari insabbiati su Eltsin.

Le allusioni del quotidiano di Travaglio sono abbastanza sottili, ma sicuramente comprensibili a chi ha un po’ di conoscenza della storia russa degli ultimi venti anni. Putin si sarebbe fatto da solo o avrebbe in qualche modo favorito l’attentato di San Pietroburgo perché congeniale a un disegno più ampio, mirato a reprimere il proprio popolo. In fin dei conti è la stessa teoria che molti hanno enunciato in questi anni riguardo le stragi italiane di Piazza Fontana nel 1969 e della Stazione di Bologna nel 1980, parlando di servizi deviati, commistioni con la politica, segreti insabbiati.

A riprova della malafede del Fatto Quotidiano, c’è quel titolo, così esplicito quanto poco imparziale. Negli ultimi 365 giorni l’Europa continentale ha assistito a numerosi attentati e Il Fatto Quotidiano non ha mai nemmeno lontanamente ipotizzato una strategia della tensione di Francia, Germania o UK per distrarre la propria popolazione da altro. Ecco un paio di esempi:

Bruxelles, 22 marzo 2016: 31 morti e circa 300 feriti in una raffica di attentati compiuti a Bruxelles e rivendicati dall'Isis: due all'aeroporto Zaventem e uno alla stazione della metro di Maalbeek. Il Fatto Quotidiano il giorno dopo titola: ”I kamikaze di Bruxelles lasciati liberi di uccidere”.

Nizza, 14 luglio 2016: un camion per 2 km sul lungomare della Promenade del Anglais falcia la folla presente per festeggiare la presa della bastiglia e fa 87 morti. Il Fatto quotidiano il 16 luglio, due giorni dopo, titola: ”Il lupo solitario ne ammazza più dei jihadisti”.

Berlino, 19 dicembre 2016: un camion si schianta contro un mercato di Natale invadendo il marciapiede in Breitscheidplatz, nei pressi della Chiesa del Ricordo. Ci sono 12 morti, tra le quali anche una italiana. Il Fatto Quotidiano il giorno dopo titola così: “Jihad, il sangue sul Natale”.

Londra, 22 marzo 2017: 5 morti e 50 feriti sono il bilancio dell’azione di un pazzo che con un suv affittato a poche centinaia di km da Londra, si è schiantato sulla folla presente nei pressi del Parlamento. Il Fatto Quotidiano titola così: “Londra, morte al Parlamento”.

Perché il terrorismo islamico ha dato una mano solo a Putin e non ad Angela Merkel, Francois Hollande o Teresa May? A questa domanda vorremmo che quelli del Fatto rispondessero con sincerità. E non ci dicano che in Francia, Germania e Regno Unito non hanno gli stessi problemi della Russia, perché di problemi da distogliere agli occhi dell’opinione pubblica ne hanno, a centinaia, anche loro. 

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti