"Leaks no hacking". Alla fine Obama l'ammette...
Ad ogni modo, Obama lascia la presidenza annunciando in conferenza stampa che i documenti pubblicati da Wikileaks su Podesta e DNC (commissione nazionale democratici) non sono frutto di hacking ma di leaks.
In pratica, ha smontato il teorema degli hacker russi sostenuto dal clan-Clinton e supportato dalle 17 agenzie di intelligence sotto la direzione di Clapper (mentitore seriale al congresso).
Come nell'intervista al TheAtlantic, in merito alla condotta in politica estera, Obama lancia frecciate quando ormai il suo tempo va esaurendosi.
Tipico atteggiamento di un presidente che non ha mai lottato per sostenere le proprie posizioni, preferendo assecondare lo 'stato profondo', lasciandosi volutamente sabotare.
Federico Pieraccini