L'Europa a più velocità non piace a tutti
Il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ritiene che la proposta di una Unione Europea a più velocità sia un avvertimento, ma è l'unità che dovrebbe essere la massima priorità dopo la Brexit.
Tusk pensa che "se dovesse nascere nuovo bambino, la linea d'ordine deve essere unità e non più a diverse velocità", ha riferito un funzionario Ue ai giornalisti il 6 marzo, riferendosi al vertice di Roma, che si terrà a fine mese.
Nella sua lettera ai leader dell'UE prima del vertice a Malta nel mese di gennaio, Tusk ha detto che i leader dell'UE dovrebbero rinnovare "la dichiarazione di fede" nello "scopo più profondo dell'integrazione". Il "messaggio chiave" dovrebbe essere "unità".
L'ex primo ministro polacco sostiene la possibilità dello strumento della cooperazione rafforzata all'interno dei trattati esistenti Ma sarebbe contrario allo "spirito" del dibattito in corso, in cui l'Europa "a più velocità" implica l'esclusione si alcuni Stati membri dal processo di integrazione.
Il pensiero di Tusk è in linea con il Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia).
Scontro in vista della dichiarazione di Roma? Di certo gli Stati membri non sono d'accordo su come superare la "crisi esistenziale" che il progetto europeo si trova ad affrontare.