Aleppo, i civili non interessano più ai media e alle organizzazioni occidentali
Ad Aleppo si cerca di tornate alla normalità, anche se le organizzazioni umanitarie internazionali, dalla sua liberazione, non hanno aiutato la città e la sua popolazione, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo.
Le organizzazioni umanitarie internazionali non forniscono più assistenza ai civili ad Aleppo e il fatto che i media occidentali ignorano la questione dell'assistenza è sorprendente, ha dichiarato, sabato scorso, il generale russo Igor Konashenkov.
"Un mese è passato dalla liberazione di Aleppo, ma le organizzazioni umanitarie internazionali non forniscono ancora vera e propria assistenza ai civili, mentre la vita pacifica nella città è in fase di restaurazione", ha dichiarato il generale Igor Konashenkov, aggiungendo che i civili ritornano alle loro case, a volte sono loro stessi a bonificarle dalle mine poste dai "ribelli" in fuga.
Konashenkov ha affermato che è sorprendente che "dopo un periodo di estrema attenzione delle organizzazioni internazionali e dei media occidentali per Aleppo" non ci sono state offerte per aiutare i civili.
Egli ha sottolineato che i media occidentali hanno smesso di coprire l'argomento, mettendo a tacere tutto come se avessero ricevuto un ordine da qualcuno.
Secondo Konashenkov, i rappresentanti dell'UNICEF e dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) delle Nazioni Unite sanno che Aleppo è ora una zona sicura, in modo da poter lavorare lì, senza alcun rischio per la vita degli operatori.
"Tuttavia, i civili in Aleppo ricevono la maggior parte dell'assistenza del Centro russo per la Riconciliazione, dal Comitato Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa siriana. I civili ricevono regolarmente medicine, cibo, acqua potabile, kit per l'igiene e l'abbigliamento. Si stanno inoltre fornendo assistenza medica", ha aggiunto.
Intanto, ad Aleppo, come riferito dall'Agenzia TASS, i medici specialisti russi hanno fornito assistenza a più di 5.000 siriani.
Il maggiore Natalya Sivko ha evidenziato che "i medici russi hanno fornito assistenza a più di 5.000 siriani. Di questi, 415 persone hanno ricevuto cure negli ospedali, con più di 100 di loro operati. I nostri specialisti hanno accompagnato convogli umanitari e hanno esaminato i pazienti nelle strutture mobili", ha aggiunto.