Venezuela: diversificazione della base produttiva per vincere la guerra economica

Venezuela: diversificazione della base produttiva per vincere la guerra economica

Il vicepresidente per la Pianificazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Ricardo Menéndez, ai microfoni dell’emittente TeleSur spiega la strategia del governo bolivariano

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La diversificazione della base produttiva è la chiave per rendere il socialismo sostenibile dal punto di vista economico e finanziario. Questo è quanto spiegato da Ricardo Menéndez, vicepresidente per la Pianificazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ai microfoni dell’emittente TeleSur nell’ambito del programma ‘Siete Preguntas’. 

 

«L’Agenda Economica Bolivariana, invenzione del presidente Nicolás Maduro, risponde al tema della sostenibilità economica e finanziaria del socialismo», queste le parole del dirigente bolivariano che ha inoltre toccato il tema dell’inflazione (adesso al 181%) spiegando che la ‘Gran Misión Abastecimiento Soberano’ ha il compito di combattere questo fenomeno e «risolvere i problemi sociali». 

 

Il vicepresidente ha poi affrontato l’argomento guerra economica affermando che «è stata progettata per colpire l’equilibrio emotivo dei venezuelani». Infatti i prodotti introvabili sono quelli di prima necessità e sussidiati dal governo. 

 

Polemiche strumentali sono state avanzate dopo l’annuncio del governo di voler implementare un aumento salariale del 50% per combattere gli effetti dell’inflazione. Menéndez ha risposto a chi prevede un aumento della disoccupazione a causa degli aumenti salariali, che «sono stati realizzati ben 13 aumenti salariali e la disoccupazione è ferma al 7%». 

 

A proposito della crisi umanitaria denunciata da settori dell’opposizione e dai media internazionali, il dirigente del governo bolivariano ha affermato che il 94% della popolazione si alimenta 3 volte al giorno come confermato dalle statistiche realizzate dalla ‘Cuenta de Consumo de Alimento', che aggiorna i suoi dati con periodicità mensile. 

 

La crisi umanitaria rientra nella strategia intrapresa in seguito alle tristemente note guarimbas del 2014, le proteste violente che insanguinarono il Venezuela. «La guarimba è stata una strategia diretta a provocare un intervento esterno nel paese - ha spiegato Menéndez - il cui obiettivo finale era quello di minare la visione dello sviluppo del nostro paese».  

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