L'ultima cartuccia dell'Arabia Saudita contro l'Iran: I Mujaheddin del popolo
Sabato scorso, i Mujaheddin del popolo, opposizione iraniana, si sono riuniti in Francia alla presenza del'ex Direttore dell'Intelligence Saudita, il principe, Turki al-Faisal, il quale ha dichiarato: "Anche io voglio rovesciare il regime iraniano".
Il raduno sarebbe passato inosservato, se non fosse stato per la presenza dell'ex presidente della dell'intelligence saudita, il principe Turki al-Faisal che ha dato a questo movimento una nuova dimensione per la sua opposizione alla Repubblica islamica dell'Iran.
In effetti, il principe saudita non si è limitato a partecipare, al contrario, ha sollevato tutti i dubbi circa le reali intenzioni dell'Arabia Saudita nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran. Così, ha dichiarato senza il minimo scrupolo: "Anche io voglio rovesciare il regime in Iran", ha riferito il sito web iraniano Farsnews.
Ed ha ha prosehuito: "Il regime Wilayat alFaqih ha monopolizzato il potere causando l'isolamento dell'Iran, e il popolo iraniano è la prima vittima." I suoi commenti confermano la determinazione di Riyad a causare discordia in Iran, suscitando l'indignazione dei funzionari iraniani.
L'ufficiale addetto alle pubbliche relazioni dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, Ramazan Sharif, ha definito le dichiarazioni del ex capo dell'intelligence saudita "un segno di complicità e di coinvolgimento del regime saudita nei crimini commessi da questo piccolo gruppo terrore contro il popolo iraniano".
"La presenza di Turki Faisal, ex capo dell'intelligence saudita ad un raduno di terroristi a Parigi, riflette i legami di vecchia data tra il piccolo gruppo e il regime saudita contro la Rivoluzione islamica e il popolo iraniano", ha aggiunto il Generale Ramzan Sharif .
"Oggi il mondo sa molto bene che il regime saudita è l'asse di supporto del terrorismo nella regione e oltre. Infatti ISIS, i talebani, al Qaeda e decine di altri gruppi terroristici sparsi in tutto il mondo islamico e l'umanità hanno commesso, sotto l'egida degli Stati Uniti, del regime israeliano, dei regimi retrogradi della regione e con il sostegno finanziario dell'Arabia Saudita, i più grandi crimini contro l'umanità", ha sottolineato.
Inoltre, Sharif ha affermato che "Il leader del Monafeqin(termine con il quale gli iraniani definiscono questo gruppo di opposizione. NDT) è morto con rancore e odio che provava contro gli exploit compiuti dalla rivoluzione islamica, e la famiglia Saud è come un uomo morente chepresto lo raggiungerà", evidenziando che "i Monafeqin ed il regime saudita si cullano in sogni irraggiungibili contro l'Iran".
Ricordiamo che il CNRI, con sede in Francia, è una coalizione di "avversari" l'Iran, i più noti sono il PMOI (MEK), un'organizzazione considerata "terrorista" da parte dell'Unione europea fino al 2008 e dagli Stati Uniti fino al 2012.