L'AIEA ribadisce: l'Iran rispetta i suoi impegni sul nucleare
L'Agenzia internazionale dell'energia atomica, AIEA ha confermato ancora una volta che l'Iran continua a rispettare l'accordo sul nucleare firmato nel 2015.
In un rapporto confidenziale citato dall'agenzia di stampa britannica Reuters, l'AIEA ha riferito che le attività nucleari dell'Iran sono nei limiti definiti dall'accordo nucleare del luglio 2015 tra Teheran e il Gruppo 5 + 1 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina, più la Germania).
"La quantità di uranio a basso arricchimento dell'Iran erano 79,8 kg fino al 27 maggio, che è ben al di sotto del limite concordato di 202,8 chilogrammi", si legge nel rapporto.
Inoltre, l'agenzia conferma che il livello di arricchimento dell'uranio non supera il limite del 3,67% concordato, ben al di sotto del massimo del 5% considerato adatto per uso civile.
Il nuovo rapporto dell'Aiea, il secondo da quando è salito al potere negli Stati Uniti Presidente Donald Trump, è stato inviato agli Stati membri in mezzo a crescenti tensioni tra Teheran e Washington. Trump ha definito l'accordo sul nucleare, noto come piano comune d'azione globale, JCPOA, "il peggior affare mai negoziato" e ha più volte promesso di rivedere il patto nucleare.
Secondo la valutazione trimestrale, le scorte di acqua pesante dall'Iran erano 128,2 tonnellate, il 16 maggio, leggermente al di sotto del massimo accettato da parte del paese persiano. Con il JCPOA, Teheran ha accettato di mantenere le sue riserve di acqua pesante al di sotto delle 130 tonnellate.
Le conferme dell'AIEA si verificano con frequenza, mentre Teheran sostiene che la parte occidentale non ha rispettato gli impegni e gli Stati Uniti hanno sabotato, direttamente o indirettamente, di fatto o a parole l'applicazione del patto di nucleare internazionale siglato nel mese di luglio del 2015.
Ultimamente, gli USA hanno accusato Teheran di violare la JCPOA con la sua ultima prova di un missile balistico, anche se le autorità persiane sottolineano che il programma missilistico è una capacità di auto-difesa irreversibile e che il paese persiano non potrà mai negoziare o modificare la sua politica di difesa contro le minacce della nuova amministrazione statunitense.