Dopo i fallimenti della Turchia, la Siria si prepara ad espellere l'ISIS da Al-Bab, nella provincia di Aleppo

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L'Esercito siriano è avanti rispetto alle truppe turche che hanno invaso il paese arabo e si avvicina alla città di Al-Bab per riprenderla dal controllo dei terroristi.

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"Con le sue grandi operazioni in questi ultimi giorni, l'Esercito siriano e le forze della Resistenza sono 8,5 chilometri a sud della città di Al-Bab" hanno riferito fonti militari siriane, oggi, riportate dal canale iraniano in lingua spagnola, 'Hispantv'.
 
Dopo aver evidenziato l'importanza strategica di questa città, le fonti hanno spiegato che le forze siriane hanno intenzione di circondare la parte meridionale della città e, da lì, lanciare la loro offensiva contro gli i gruppi terroristici dispiegati in questa località.
 
Questi grandi progressi delle truppe siriane e la conseguente fuga dei terroristi hanno luogo mentre le truppe turche hanno anche cercato, senza successo, di raggiungere questaa città dal fronte nord e nord-ovest, con il pretesto di eliminare la presenza dell'ISIS (Daesh, in arabo) .
 
Per un altro verso, le forze curde siriane sono mobilitate su Al-Bab sul fronte orientale, al fine di ottenere il controllo e la liberazione della città in mano ai terroristi da novembre 2013.
 
Secondo Konstantin Truevtsev, ricercatore presso il 'Centro degli studi arabo e islamico dell'Istituto degli studi orientalu dell'Accademia scientifica della Russia' "sarà imminente", uno scontro tra le tre parti iad Al-Bab.
 
A questo proposito, si sottolinea che le forze siriane, hanno maggiori probabilità di sopraffare le altre due parti, per conquistare la roccaforte principale dell'ISIS nel nord della Siria e promuovere il loro predominio nella zona.
 
In realtà, la Turchia cerca di fare l'impossibile per ottenere il controllo di Al-Bab. Perché da un lato è una porta per Aleppo, capitale industriale e commerciale della Siria, e dall'altro è l'ingresso alla zona controllata dai gruppi curdi considerati "terroristi" da Ankara.
 
I piani includono che le autorità turche prendano il controllo di 5000 km2 nel nord della Siria per evitare così la formazione di un corridoio anti-turca.
 
Il governo siriano ha respinto molte volte questo "intervento" turco nei suoi affari interni e ha chiesto il ritiro delle sue truppe e denunciati la violazione di Ankara della sua sovranità nazionale

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