"Per la nostra indipendenza e sovranità". Il Consiglio Politico dell’ALBA-TCP riafferma il suo sostegno al Venezuela

"Per la nostra indipendenza e sovranità". Il Consiglio Politico dell’ALBA-TCP riafferma il suo sostegno al Venezuela

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VI Riunione Straordinaria del Consiglio Politico dell'ALBA-TCP

Caracas, 08 agosto 2017



I ministri e le ministre degli Affari Esteri dei paesi membri dell'Alleanza Bolivariana per i popoli della nostra America-Trattato di Commercio dei Popoli, (ALBA-TCP) in occasione della VI Riunione Straordinaria del Consiglio Politico dell'ALBA-TCP, che si è svolta a Caracas - Repubblica Bolivariana del Venezuela, il giorno 08 agosto 2017.


Riconosciamo e ci congratuliamo con il popolo venezuelano per lo svolgimento della giornata democratica dello scorso 30 luglio 2017, consapevoli del fatto che tenere queste elezioni e votare è stato un vero e proprio atto sovrano e che compete solo ai venezuelani superare le proprie difficoltà senza minacce né condizionamenti interventisti.


Riaffermiamo che le sanzioni economiche unilaterali imposte contro il popolo venezuelano, costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale, dei diritti umani e un atto interventista inaccettabile che mira a influenzare in maniera diretta il popolo e il governo bolivariano del Venezuela, per ottenere in tal modo un cambio di governo.


Tenendo in considerazione i costanti sforzi diretti e indiretti di minare la pace e la sovranità del popolo e del governo del Venezuela, la campagna mediatica diffamatoria internazionale e le azioni unilaterali, in violazione del diritto internazionale che colpiscono oggi l'economia venezuelana;


Sottolineando che i nemici storici dell'integrazione latinoamericana e caraibica hanno lanciato una guerra non convenzionale contro i governi e i popoli che più di tutti l'hanno difesa, il cui unico scopo è quello di distruggere i progressi compiuti nella regione, dividerci e imporre nuovamente il modello economico neoliberista, al fine di dominare e controllare le nostre risorse e sottometterci al controllo degli interessi transnazionali;


Ricordando la Dichiarazione del XIV Vertice dei capi di Stato e di governo dell'ALBA-TCP, dello scorso 5 marzo, a Caracas, Venezuela, in cui si è affermato che "la difesa del Venezuela e della sua rivoluzione non è un problema esclusivo dei venezuelani ma è una causa che riunisce tutti coloro che lottano per la vera indipendenza dell'America Latina e dei Caraibi. Oggi in Venezuela si compie la battaglia di Ayacucho del XXI secolo";


Respingiamo le sanzioni, arbitrarie e illegali, imposte dal governo degli Stati Uniti contro i cittadini venezuelani, tra cui il presidente costituzionale Nicolás Maduro Moros. I paesi membri dell'ALBA-TCP avvertono che, ancora una volta, si stanno commettendo gli stessi errori che hanno portato al fallimento in passato.



Dichiariamo che queste azioni contro il Venezuela non condurranno ad alcuna soluzione a favore del popolo e hanno il solo obiettivo di generare più instabilità favorendo i settori più violenti dell'opposizione venezuelana. I paesi e le organizzazioni internazionali che promuovono la violenza e il caos, saranno responsabili delle conseguenze.


Esigiamo una forte e immediata condanna internazionale della violenza che è costata numerose perdite al popolo venezuelano.


Ribadiamo l'invito alla realizzazione di un dialogo costruttivo e rispettoso per far progredire la stabilità politica ed economica in Venezuela.


Evidenziamo la forza con cui i popoli latinoamericani e caraibici difendono gli ideali di giustizia sociale e la dignità dell'essere umano.


Ribadiamo il nostro sostegno all'iniziativa sorta dalla 38° Riunione Ordinaria dei capi di Governo della CARICOM, del 6 luglio 2017, che offrono il loro sostegno al processo di dialogo tra il governo e l'opposizione in Venezuela, per ravvivare e dare un nuovo impulso risolutivo a questa iniziativa volta a rilanciare la pace nel paese.


Riaffermiamo il nostro forte rifiuto verso la politica attuata nei confronti di Cuba annunciata dal governo degli Stati Uniti il 16 giugno 2017, che inverte i progressi compiuti negli ultimi due anni e costituisce un passo indietro nelle relazioni tra i due paesi, rafforzando l'ingiusto e illegale blocco economico, commerciale e finanziario contro il popolo cubano.


Allo stesso modo, ribadiamo la preoccupazione espressa dai capi di Stato e di Governo dell'ALBA-TCP durante il XV Vertice sul trattamento che ricevono i migranti latinoamericani e caraibi e la necessità del rispetto dei loro diritti.


Affermiamo che la costruzione del muro nel confine settentrionale del Messico da parte del governo degli Stati Uniti rappresenta una chiara espressione di discriminazione e rifiuto nei confronti dei migranti provenienti dall'America Latina e dei Caraibi. Respingiamo le deportazioni di massa dei migranti latinoamericani e caraibici che molto spesso violano i loro diritti umani.


Accogliamo positivamente i progressi compiuti nella riattivazione del Fondo per il Sostegno Legale e l'Assistenza ai Migranti della Banca dell'ALBA.


Ci impegniamo a rispettare e difendere i principi della proclamazione dell'America Latina e dei Caraibi come una zona di pace, firmata dai capi di Stato e di governo della regione durante il II Vertice della CELAC.


Ci appelliamo ai popoli e ai governi dell'America Latina e dei Caraibi affinché siano vigili e si uniscano nella difesa della nostra indipendenza e sovranità regionale. Li invitiamo a bloccare coloro che si ostinano a invertire le nostre conquiste sociali e impediscono l'integrazione e l'unità della nostra America.


Allo stesso modo, denunciamo l'esistenza e lo sviluppo di un piano ideato dall'Impero che intende indebolire lo sviluppo dei governi progressisti. Coscienti di questo piano, siamo consapevoli e disposti ad affrontarlo e combatterlo, così come ha fatto il valoroso e degno popolo venezuelano.


FONTE

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