Quando un'ampia delegazione di pacifisti Usa arriva in Siria... la propaganda mediatica crolla. Le loro parole (censurate chiaramente)

Quando un'ampia delegazione di pacifisti Usa arriva in Siria... la propaganda mediatica crolla. Le loro parole (censurate chiaramente)

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"Guardando agli anni passati era abbastanza evidente che quanto stavamo leggendo ed ascoltando dalla stampa stava confondendo i cittadini americani e la gran parte del movimento pacifista". A parlare in una recente conferenza stampa all'Onu è Alfred Marder dell'Us Peace Council e a capo di una delegazione che è stata recentemente in Siria per "per cercare di comprendere in modo indipendente quale fosse la strada della pace". E ancora: "Abbiamo visto lo stesso schema in ogni altra invasione: la leadership demonizzata e poi usata come pretesto per intervento. Stiamo combattendo una propaganda di massa che ha demonizzato il governo siriano. E' una mossa che ha preceduto ogni altro intervento statunitense per 'ragioni umanitarie' e per sostituire il governo non gradito con altri preferiti dagli Usa".

Sulla stessa linea d'onda Henry Lowendorf, altro membro della delegazione. "Ciò che abbiamo visto a Damasco e villaggi limitrofi smentisce la propaganda mediatica. E' difficile ignorare una propaganda così orchestrata. Abbiamo parlato con membri dell'organizzazione imprenditori, studenti, Ong degli orfani di questa guerra.... facciamo una distinzione tra le opposizioni con cui ci siamo incontrati e i terroristi e mercenari. Abbiamo incontrato persone che cercano il cambiamento con un metodo non violento. Abbiamo incontrato membri del governo.

"Abbiamo visto i danni fatti all'Università. Ma sono gli studenti stessi che riparano i danni dai bombardamenti. Mentre negli Usa vorrebbero dividere i siriani in diverse religioni, non c'è neanche un siriano che possa accettare questa decisione. Il Grande Mufti con cui abbiamo parlato ci ha detto: "Mi chiedono quanti musulmani ci sono in Siria" e la sua risposta è sempre 23 milioni, cioè il totale della popolazione. Il vescovo ortodosso ci ha risposto lo stesso. Noi non permetteremo che ci dividano come gli Usa hanno fatto con le popolazioni in Libia, Afghanistan...E questa unità ha dato ai siriani la forza di resistere all'invasione della più potente nazione al mondo".

Un'altra attivista Madeline Hoffman, direttrice del New Jersey Plan Action, ha aggiunto "In Siria non c'è nessuna guerra civile. E' la risposta che abbiamo sentito da tutta la popolazione decine e decine di volte. Non c'è il presidente Assad contro la sua gente ma il presidente Assad e tutta la popolazione siriana contro delle forze esterne: mercenari e organizzazioni terroriste - i cui nomi cambiano ogni giorno per camuffare i legami con i paesi che l'hanno create - ma ci sono forze mercenarie supportate da Qatar, Arabia Saudita, Turchia e Usa. E sono queste forze mercenarie che stanno terrorizzando la popolazione. 
Un altro aspetto che gli americani dovrebbero sapere è che il governo di Assad assicura il servizio sanitario gratuito a tutta la popolazione. A tutti. Assicura l'educazione a tutti, dalla scuola primaria all'università e alle scuole mediche.
Mi ha colpito una persona a cui abbiamo chiesto: "quali sono le tue critiche al governo di Assad? E lui ha risposta: "Voi sapete che il costo per la scuola di medicina è di 50 dollari l'anno? Secondo noi è troppo alto".

Joe Jameson, coordinatore del Queen's Peace Council. "La nostra delegazione è arrivata con diverse posizioni politiche, scettica su tutto. Penso che l'obiettivo degli Usa è distruggere uno stato arabo secolare per avere un regime clientelare cone in Iraq e Libia.
L'ostilità degli Usa verso una Siria indipendente precede di molto l'inizio della guerra nel 2011. Sono giunto alla conclusione che a parole gli Usa si dichiarino contro il terrorismo, ma in realtà sono stati riluttanti a combattere una vera battaglia contro il terrorismo. Alcuni gruppi privilegiati vengono chiamati "moderati" solo perché combattono contro il govenro. Non sono moderati, hanno decapitato un ragazzo di dodici anni, quando eravamo lì. L'Arabia Saudita e il Qatar, l'ideologia dei Fratelli Musulmani sono ideologie arretrate e malate che spingono lo stato saudita e lo motivano a finanziare questa guerra. E Damasco, in contrasto, promuovo un Islam inclusivo e pluralista. 
Quelli fra i miei connazionali che sono dogmatici rispetto alla demonizzazione di Assad, non apprezzeranno ciò che dirò e cioè che il governo siriano è popolare e per questo vincerà la guerra. Il presidente è popolare e riconosciuto dall'Onu come legittimo. Le elezioni sono monitorate e c'è una significativa oppoiszione non violenta che lavora al miglioramento sociale del paese. Il ministro della riconciliazione è uno dei leader dell'opposizione.
La politica di cambio regime degli Usa in Siria non è sbagliata solo nei suoi dettagli. E' sbagliata dalle fondamenta. E' sbagliata dalla testa ai piedi. Viola la Carta delle Nazioni Uniti. Viola il diritto internazionale. Gli Usa bombardano parte della Siria senza il consenso del governo legittimo.

P.s. La "partecipazione" dei giornalisti alla conferenza stampa vi da l'idea del livello della propaganda mediatica occidentale. La testimonianza diretta di chi è stato in Siria per loro non conta. Contano solo i commenti dei "giornalisti" da Doha, Tel Aviv e New York. Tutti i castelli di carta costruiti in questi anni stanno venendo giù uno ad uno. Il processo in atto è irreversibile, anche se megafoni della menzogna come Repubblica e Fatto Quotidiano continuano ad oscurarvi tutto questo.

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