Referendum revocatorio in Venezuela: il processo e' viziato da brogli macroscopici dell'opposizione
A causa delle irregolarità rilevate i Tribunali del Venezuela hanno sospeso l’attività di raccolta firme negli stati di Monagas, Aragua, Carabobo, Apure e Bolivar
Abbiamo trovato anche sui nostri giornali tante notizie sul processo che avrebbe dovuto portare alla convocazione in Venezuela di un referendum revocatorio della carica di Presidente della Repubblica. Vi sono tante speculazioni e viene nascosto il punto centrale: il processo è attualmente fermo a causa dei macroscopici brogli commessi dall’opposizione nella raccolta delle firme necessarie per la convocazione della consultazione popolare.
Infatti, a causa di queste irregolarità i Tribunali del Venezuela hanno sospeso l’attività di raccolta firme negli stati di Monagas, Aragua, Carabobo, Apure e Bolivar.
Impressionante la vastità dei brogli rilevati come si può evincere da una precisa infografica preparata dall’emittente multi-statale teleSUR: 605.727 firme irregolari (il 30% del totale); 11.000 persone decedute compaiono tra i firmatari; 3.000 minori anche sono stati inseriti da firmatari; 1.333 sono invece firme che corrispondono a documenti d’identità semplicemente inesistenti; infine ben il 60% dei deputati oppositori non hanno firmato per l’attivazione del referendum.
Il Sindaco di Caracas, Jorge Rodriguez ha commentato così la vicenda: «Questo 1% è profondamente macchiato da brogli e menzogna. Come si può attivare un diritto costituzionale attraverso la menzogna e i brogli?».