Renzi, twitter e il TG1. Il Prof. di Harvard su FB: "Un piccolo esempio dell'indegno spettacolo offerto dai telegiornali"
di Francesco Erspamer*
Ogni volta che vengo in Italia, anche per periodi brevissimi, il suo patrimonio sociale, di abitudini e cultura, mi colpisce: è davvero un paese straordinario. Ma non per merito degli italiani di oggi, eredi passivi di quel patrimonio.
Altrimenti qualcuno si ribellerebbe.
Per esempio all'indegno spettacolo offerto dai telegiornali: sono qui da pochi giorni e tutte le volte che ne ho sentito uno (incluso il TG1 di pochi minuti fa) il titolo di apertura era sulla banalità quotidiana twittata da Renzi a proposito della Banca d'Italia.
Renzi, che non è neanche il primo ministro ma semplicemente il segretario di un partito che prende al massimo un 30% dei voti, e solo se metà degli aventi diritto non va alle urne; e su una questione insignificante, che la gente non capisce e a cui non è interessata ma che è stata trasformata in un'emergenza nazionale al solo scopo di riportare Renzi e il renzismo al centro dell'attenzione mediatica.
È un piccolo caso ma indicativo del servilismo ormai automatico di troppi giornalisti e intellettuali; e nella sua ovvia evitabilità, imperdonabile. Neanche il nostro immenso passato potrà più salvarci; o ci scuotiamo subito e poniamo fine al dominio incontrastato degli incapaci, oppure l'Italia perderà la memoria di sé stessa e taglierà per sempre il legame di continuità con la sua tradizione, come capitò alla Grecia antica.
*Professore all'Harvard University. Post Facebook del 22 ottobre 2017