Il Cremlino: La coalizione guidata dagli Stati Uniti fa "cose strane" in Siria
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha esposto i dubbi sul suo paese per quanto riguarda la nuova politica statunitense in Siria.
Mosca ha dubbi circa le "cose strane" che la coalizione guidata dagli Stati Uniti effettua in Siria e si propone di ricevere risposte oneste da Washington per avere chiarimenti. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.
In particolare, il cancelliere russo ha citato numerosi casi in cui i terroristi dell'ISIS si muovevano liberamente attraverso aree controllate dalla "opposizione sponsorizzata dagli Stati Uniti" per resistere ai progressi dell'Esercito siriano.
Allo stesso tempo, il ministro russo ha ricordato che "ci sono stati casi di esodo di massa dei jihadisti a Raqqa nel momento in cui la coalizione sostenuta dagli Stati Uniti assediava la città".
Lavrov ha assicurato di aver chiesto "più volte" alla sua controparte nordamericana, Rex Tillerson, quali siano gli obiettivi che gli Stati Uniti perseguono in Siria e "ha sempre avuto una sola risposta," ovvero, "combattere l'ISIS e portare questa lotta ad una conclusione vittoriosa."
Una nuova fase piena di dubbi
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha annunciato che le azioni della coalizione internazionale "presto avranno una nuova fase," in modo che le forze di sicurezza locali ricevano sostegno affinché i "terroristi non tornino e minacciare di nuovo la nostra sicurezza collettiva."
Lavrov ha confermato che, da quando la Russia ha preso nota di "questa nuova linea degli Stati Uniti", che comporta "la creazione di alcuni consiglieri locali nei territori sovrani" della Siria, che "ha sollevato questioni" che "stiamo inviando" a Washington.