Russia 2018: Politica vs Calcio

Russia 2018: Politica vs Calcio

Dai pareri degli esperti il boicottaggio degli eventi sportivi mondiali è alquanto improbabile

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di Oleg Gromov


Boicottiamo i Mondiali 2018” - con queste parole alcuni rappresentati politici e sportivi Tedeschi si sono rivolti ai propri sostenitori qualche mese fa, con la richiesta esplicita di boicottare l’evento sportivo che si terrà in Russia. Il vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundenstag Michael Fuchs si è dichiarato contrario allo svolgimento dei mondiali sul territorio russo; come egli stesso ha ribadito: ”Il paese che non osserva gli elementari diritti dell’uomo e del cittadino, non dovrebbe mai ospitare un evento sportivo di queste dimensioni”. Per sostenere il suo punto di vista si è basato sul fatto che la Russia negli ultimi anni ha violato numerose volte il diritto nazionale, specialmente i diritti dell’uomo, non parlando delle norme di sicurezza in sé. Hanno espresso solidarietà a Michael Fuchs anche il Commissario per la collaborazione con la Russia Gernot Erler, e il team manager della nazionale tedesca Oliver Bierhoff. Motivando la propria decisione con i numerosi arresti di manifestanti, avvenuti nei primi mesi dell’anno, che hanno partecipato alle manifestazioni contro la corruzione tenutesi nelle principali città Russe. Michael Fuchs non ha presentato alcun pretesto sportivo o calcistico per argomentare le sue affermazioni, tanto meno si capisce l’origine della dura reazione da parte del Berlino. Sembra quasi che il rappresentante politico abbia del tutto dimenticato che spetta a FIFA la competenza esclusiva della sospensione o del trasferimento dei Mondiali.


Provocazione alla qualche ha replicato poco dopo la segretaria generale della FIFA F. Samoura; nell'intervista rilasciata ai mass media russe è stata molto contenuta, dichiarando ad essi che non vi è alcun motivo di boicottare i Mondiali 2018. A sua volta anche Martin Schaefer, nelle vesti ufficiali del rappresentante del Ministero degli Esteri Tedesco, si è affrettato a calmare gli animi e tranquillizzare l’opinione pubblica, affermando che in Germania non vi è alcun dibattito politico volto a compromettere lo svolgimento di questo evento sportivo.


Suscitano non poco interesse le dichiarazioni che sono state rilasciate dal Ministero degli Esteri Russo qualche settimana prima dell’inizio di queste dispute, dove si evinceva: "A breve saremo testimoni di un attacco politico volto a boicottare lo svolgimento dei Mondiali 2018, con conseguente pressione politica e mediatica che avrà come l’obiettivo principale quello di impedire allo svolgimento dell’evento sportivo sul territorio nazionale. Siamo quasi certi che verranno adoperati tutti i mezzi che hanno a disposizione per influenzare l’opinione pubblica, dobbiamo preparaci al peggio e non meravigliarci alle sorprese che ci possono riservare."


Da quello che sembra, le previsioni del Ministero degli Esteri Russo cominciano ad avverarsi, dato che non ci sono motivi validi che possano mettere in dubbio lo svolgimento dei Mondiali 2018, tanto meno non vi sono prove che dimostrano la compromissione della sicurezza dei suoi partecipanti.


Data l’esperienza positiva con lo svolgimento dei XXII Giochi Olimpici Invernali a Sochi nel 2014, non possono incolpare la Russia per una probabile impreparazione ai Mondiali 2018.


Anche se ci fossero i presupposti per la sospensione dell’evento, essi devono essere presentati esclusivamente dai rappresentati di FIFA, i quali attualmente controllano minuziosamente lo svolgimento dei lavori senza aver presentato alcuna pretesa.


La proposta di Michael Fuchs di boicottare il Mondiale 2018 in Russia non è legato in alcun modo alla violazione dei diritti dell’uomo, altrimenti la Germania non avrebbe deciso di partecipare all'Eurovision in Ucraina, dove in alcune regioni ci sono gli scontri armati capeggiati dai nazionalisti. Il sostenitore di Angela Merkel, molto probabilmente condannando le repressioni violente nella capitale Russa, si è dimenticato del tutto che esattamente qualche settimana fa la Germania ha posto il divieto per i comizi del “si” del referendum costituzionale Turco, impedendo ai cittadini di origine turca di manifestare il proprio pensiero, senza presentare alcuna alternativa valida a sostegno dei loro diritti. Le autorità tedesche hanno usato come scusa “la necessità di tutelare la sicurezza pubblica".


Nel caso di Mosca, invece, agli organizzatori della manifestazione non autorizzata che ha scatenato queste polemiche, nessuno ha vietato di esprimere il proprio pensiero politico. La cosa più sorprendente è che in Europa, coloro che si proclamano i paladini della democrazia utilizzano i mezzi di ricatto: come boicottaggio, ostruzionismo, sanzioni, imponendo gli ultimatum su un ampio spetro di questioni, anche quelle sportive.


Dai pareri degli esperti il boicottaggio degli eventi sportivi mondiali è alquanto improbabile - "la decisione sullo svolgimento dei Mondiali 2018 in Russia può essere presa solo dalla FIFA, con suoi interessi economici che saranno compromessi nel caso in cui si decida a sospendere o trasferire l’evento sportivo “– afferma il commentatore di Deutsche Welle Joscha Weber.


Anche se, per un qualsiasi motivo i Mondiali di Calcio in Russia non si svolgeranno, nessun altro paese del mondo sarà in grado di prepararsi ad esso in poco meno di un anno. Come è ben noto FIFA assegna ingenti fondi per lo sviluppo delle infrastrutture, alla costruzione di stadi nel paese ospitante l’evento, portando con sé insieme agli investitori numerosi contratti di sponsorizzazione.


Nel caso di un’eventuale boicottaggio tutti i fondi saranno semplicemente "bruciati. Altro punto a favore è che un Campionato Mondiale di Calcio nella sua grandezza non può essere paragonato nemmeno ai Giochi Olimpici, di conseguenza i problemi che possono sorgere con il boicottaggio non gioverebbero a nessuno, né al paese ospitante, né a FIFA, né ai paesi partecipanti.


Nel caso di boicottaggio, sarebbe compromessa la partecipazione dei principali leader calcistici, scatenando una reazione a catena, facendo perdere qualsiasi interesse verso l’evento sportivo sia da parte degli altri partecipanti che quello dei tifosi ed investitori, mettendo “fuori uso” quella macchina da soldi che genera ricchezza per tutti. È importante ricordarsi che un evento di queste dimensioni genera cospicui flussi monetari, motivo per il quale la stessa Germania non metterebbe a rischio lo svolgimento dei mondiali in Russia; e poi senza il campione in carica che senso avrebbero i Mondiali di Calcio?

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