Russia: Le uniche "prove" dell'attacco chimico in Siria sono due video dei "Caschi bianchi"
L'unica "prova" dell'uso di armi chimiche in Siria rimangono due video degli Elmetti bianchi, perché al momento non è ancora stata presentata alcuna prova. Lo ha dichiarato oggi in conferenza stampa Igor Konashenkov, portavoce ufficiale del Ministero della Difesa della Russia.
"Sono passate esattamente due settimane dal presunto utilizzo di armi chimiche a Khan Shaykhun", ha sottolineato il portavoce. "Tuttavia, le uniche 'prove' di armi chimiche rimangono due video dei caschi bianchi".
Konashenkov ha detto che "al di fuori di questi video, non è apparso nessun altro 'eroe salvatore' o vittime mostrate nei canali televisivi americani, inglesi o europee".
Il rappresentante dell'esercito russo ha inoltre osservato che non ha ancora definito l'area presumibilmente colpita da armi chimiche a Khan Shaykhun, una città "dove si sarebbe dovuto procedere ad evacuare i civili."
Allo stesso tempo, ha proseguito il funzionario russo, sempre più "esperti indipendenti" stanno facendo le stesse "domande ovvie". Gli esperti non possono spiegare come sia possibile che i "caschi bianchi" che abbiano lavorato così a lungo senza mascherine e tute speciali possano essere ancora vivi dopo l'esposizione in un'area colpita presubilmente da armi tossiche.
Secondo quanto riassunto da Konashenkov, tutti questi dubbi degli esperiti "moltiplicano per zero la valanga di accuse di quei politici e diplomatici occidentali che immediatamente hanno indicato un 'colpevole' senza aver fatto un semplice controllo dei dati disponibili sui social network e senza realizzare un'indagine oggettiva".
"Oggi è chiaro a tutti che, come nel caso di Iraq e Libia, coloro che attualmente 'vendono' questo attacco chimico semplicemente non intendono fare una ricerca qualificata su Khan Shaykhun", ha concluso.