“Russia review Act” - come il Congresso Usa tenta di impedire a Trump di abolire le sanzioni alla Russia

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di Eugenio Cipolla vostokfocus


La partita negli Stati Uniti, circa i rapporti da tenere con la Russia e la posizione da assumere in relazione alla crisi ucraina dopo l’insediamento di Donald Trump, entra nel vivo e si fa sempre più tesa. A guidare le truppe del partito che non vuole assolutamente iniziare una fase conciliatoria con Vladimir Putin è il senatore dell’Arizona John McCain. L’ex candidato repubblicano alla Casa Bianca nei giorni scorsi è tornato ad insistere perché all’Ucraina vengano concesse armi letali per combattere i separatisti filorussi in Donbass. Ieri, citato dai media americani, McCain si è scagliato contro le dichiarazioni di Trump, il quale aveva difeso Putin dal cronista della CNN che lo aveva definito Killer.
 

«Non c’è nessuna equivalenza tra il macellaio e colonnello del KGB e gli Stati Uniti d’America», ha tuonato McCain. Segno che c’è una parte dell’estabilishment americano che mal digerisce l’obiettivo di Trump, il quale punta a una distensione dei rapporti. A riprova di questo c’è il fatto che in Senato, secondo quanto ha scritto la CNN oggi nella versione onlinec’è un numero crescente di senatori da entrambi i lati, sia repubblicani che democratici, che hanno presentato un progetto di legge perché sia il Congresso ad aver l’ultima parola in caso di abolizione unilaterale delle sanzioni alla Russia da parte di Trump. «La proposta di sei senatori è l’ultimo avvertimento da Capitol Hill alla nuova amministrazione sui rapporti Russia-Usa.
 

Il “Russia review Act”, così è stata ribattezzata la proposta, mira a introdurre il veto da parte del Congresso in caso di decisione “avventate” di Trump, prevedendo un periodo di 120 giorni entro il quale è possibile mettere ai voti la decisione per disapprovarla. Tra gli autori ci sono Marco Rubio, John McCain, Sherrod Brown e Claire McCaskill. Rubio ha parlato di ampio sostengo all’interno del Senato per respingere eventuali colpi di mano della Casa Bianca. «Io credo che se ci fosse un reale accordo per abolire le sanzioni, questo minerebbe la sovranità dell’Ucraina – ha detto Rubio – ho l’impressione che in quel caso noi avremmo i voti per far passare questo al Senato e sarebbe possibile avere la maggioranza per porre il veto».
 

Al momento non è chiaro se Bob Corker, a capo del Comitato per le relazioni estere al Senato programmerà un voto. «Il repubblicano del Tennessee è stato un critico di Putin e ha sollecitato la Casa Bianca a mantenere le sanzioni». Il senatore Corker, ha affermato la sua portavoce Micah Johonson, «supporta il mantenimento delle sanzioni alla Russia per il suo comportamento destabilizzante in Ucraina». Nel GOP, scrive ancora la CNN, sono in molti ad essere preoccupati per il rapporto futuro con la Russia. La pace per ora non è vista di buon occhio.

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