Saviano come Salvini: frasi irrispettose per la morte del gigante Fidel Castro
Va evidenziata la disonestà intellettuale di questi personaggi capaci di infangare, nel giorno della sua morte, un gigante che ha fatto la storia e dato libertà e dignità al popolo cubano
di Fabrizio Verde
L’Italia peggiore, da Saviano a Salvini passando per Gasparri, unita nell’attaccare duramente Fidel Castro subito dopo la sua morte. Pensieri falsi e irrispettosi dati in pasto alla rete da questi sciacalli che ovviamente non riescono nemmeno a scalfire l’autorità morale ed etica di un uomo che ha dedicato la propria esistenza, sino all’ultimo respiro, al suo popolo.
Scrive Roberto Saviano: «Morto Fidel Castro, dittatore. Incarcerò qualsiasi oppositore, perseguitò gli omosessuali, scacciò un presidente corrotto sostituendolo con un regime militare.
Fu amato per i suoi ideali che mai realizzò, mai.
Giustificò ogni violenza dicendo che la sanità gratuita e l'educazione a Cuba erano all'avanguardia, eppure, per realizzarsi, i cubani hanno sempre dovuto lasciare Cuba non potendo, molto spesso, far ritorno».
All’attacco livoroso di Saviano fa eco Salvini che attraverso un tweet scrive: «Morto Fidel Castro. Un dittatore in meno. Pietà cristiana si deve a tutti, ma con tutti i morti che ha sulla coscienza, no piango. Libertà».
Va evidenziata la disonestà intellettuale di questi personaggi capaci di infangare, nel giorno della sua morte, un gigante che ha fatto la storia e dato la possibilità al popolo cubano di curarsi gratuitamente, studiare gratuitamente, avere un tetto sopra la propria testa e non morire di fame. Cioè quel che accade - morire di fame - quotidianamente a milioni di persone nel cosiddetto ‘mondo libero’ e ‘civile’. Forse I vari Saviano e Salvini erano troppo distratti per accorgersi di questo.
Parafrasando lo stesso Fidel Castro in occasione della morte di Hugo Chavez: «Volete sapere chi era Fidel Castro? Guardate chi lo piange e guardate chi festeggia la sua morte, e lo saprete».