Strage di Nizza: ma perché questa notizia non viene ritenuta rilevante?
Sentirla dire da Alfano o da Renzi era, forse, pretendere troppo. Ma almeno uno dei tanti media di regime avrebbe potuto dirci dei recenti incontri tra i vertici dei servizi segreti italiani e siriani per prevenire stragi come quella di Nizza? Strage che come quella di Bruxelles o del Bataclan appare essere una evidente intimazione dell’ISIS ai suoi (ex?) sponsor di non abbandonarli in Siria. Eppure la notizia del viaggio a Damasco del capo del AISE Alberto Manenti, e di Deeb Zeitoun, a Roma (divulgata inizialmente da numerosi media arabi) non è stata mai smentita dal governo italiano.
Pessimo segnale questo silenzio stampa. Perché vuol dire che, anche di fronte all’innegabile sconfitta sul campo dei “ribelli siriani” al soldo dell’Occidente e dalle Petromonarchie, continua a prevalere verso questi un becero impegno atlantista; impegno, per capirci, rappresentato da gente come Gilles DeKerchove Coordinatore Antiterrorismo dell’Unione Europea (che, invece di sgominarli, propone integrazione e soldi per i combattenti stranieri in Europa pronti per andare in Siria) o dal nostro Paolo Gentiloni (che pretende di far sedere al tavolo dei Negoziati di Ginevra sulla Siria Riad Hijab, esponente delle più efferate bande di tagliagole).
Bande di tagliagole che poi seminano terrore in casa dei loro burattinai quando non li sostengono abbastanza.
Francesco Santoianni