Venezuela. Candidato chavista alla Costituente ucciso in casa dai golpisti

Le cronache dal Venezuela parlano di bande armate che provano a terrorizzare la popolazione, cercando di ridurre al minimo l’affluenza ai seggi

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Venezuela. Candidato chavista alla Costituente ucciso in casa dai golpisti



da Contropiano

Le urne sono aperte e la “contra” golpista finanziata dagli Stati Uniti sta alzando il livello della violenza per impedire al popolo venezuelano di votare per l’Assemblea Costituente. Che, ricordiamo ai nazisti “democratici” della stampa italiana, è un Parlamento temporaneo incaricato di discutere le riforme costituzionali (il Parlamento legislativo rimane nel frattempo in carica). Certo sarebbe molto più semplice e “democratico” farle scrivere a Verdini e Maria Elena Boschi, ma pare proprio che quel metodo non sia piaciuto a chi doveva subirlo…

Le cronache dal Venezuela parlano di bande armate che provano a terrorizzare la popolazione, cercando di ridurre al minimo l’affluenza ai seggi.

Un candidato chavista è stato ucciso in casa da killer fascisti. Vogliamo citare qui il modo in cui Repubblica – il giornale del Pd diretto da Calabresi figlio – ha dato la notizia, mescolata tra i tanti episodi di violenza che si vanno consumando in queste ore (i quali, ca da sé, sarebbero tutti e sempre ascrivibili ai militanti pro-Maduro o alla polizia):

“Altissima la tensione in Venezuela, dove oggi si volgono le elezioni per l’Assemblea costituente, volute dal presidente Nicolas Maduro e definite un “colpo di stato” dall’opposizione che ha invitato al boicottaggio. Un candidato è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua casa di Ciudad Bolivar. Secondo quanto fa sapere il ministero dell’Interno, “un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione” nell’abitazione dell’avvocato José Felix Pineda, 39 anni, che viveva a Ciudad Bolivar, nel sud-est del Paese e “ha sparato contro l’uomo a più riprese”. ignoto, per ora, il movente”.

Per avere qualche informazione di prima mano sul “movente” sarebbe bastato che il “professionale” disinformatore di Repubblica – peraltro un anonimo che si limita a collezionare tweet dei golpisti – avesse fatto una banale ricerca via Google sull’identità anche politica del giovane avvocato José Felix Pineda. Avrebbe magari trovato questa e cento altre foto chiarissime.

Ricordatevene, quando vi racconteranno qualche altra menzogna. 

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